Dopo tre secoli di suspense, ha finalmente un volto "l'amante" di Satana, o meglio la donna che fu accusata di esserlo. Diavolerie, è proprio il caso di dirlo, della più avanzata tecnica forense in connubio con il sapere archeologico. Risultato: un esperimento di grande suggestione, iniziato e brillantemente portato a termine in Scozia dove, da un teschio, è stato ricostruito il volto della "strega" Lilias Adie. In realtà emerge il viso, mite e turbato, di una donna che fu ritenuta la megera di Torryburn, villaggio in Scozia, morta nel 1704 in carcere prima di essere giustiziata.

La ricostruzione del volto

Quando la scienza si mette al servizio della storia, i risultati sono di grande impatto. E così, al Centro per l’Anatomia e l’Identificazione umana dell’Università scozzese di Dundee, la faccia della “strega” del XVIII secolo è stata ricostruita digitalmente. Un caso unico perché altre povere donne furono in genere arse vive e non c'è possibilità di restituire loro un volto. Mentre a Lilias Adie è stato possibile ridare un'identità grazie a una foto del teschio conservata alla National Library scozzese. Costretta, come accadeva in quei tempi, a confessare di essere una strega e di aver fatto sesso con il diavolo, anzi d'essere la sua amante abituale, morì prima d'essere bruciata sul rogo mentre era nelle prigioni locali, stremata dalle torture.

Il suo, dunque, sarebbe l'unico caso, in tutta la Scozia, di sepoltura di una strega la cui tomba è stata rinvenuta. L'artista forense Christopher Rynn ha fatto la ricostruzione in 3D.

Un team ammaliato dalla 'strega'

La ricostruzione è stata possibile grazie al lavoro congiunto della "Radio Scotland History" (che ha dato il patrocinio), in collaborazione con l'archeologo Douglas Speirs che ha individuato il luogo in cui la Adie è sepolta, e l'artista forense Christopher Rynn.

Il team è stato totolamente "sedotto" dalla strega e dall'obiettivo, pienamente raggiunto, di farla risorgere: è probabile che sia il primo e l'unico volto di fattucchiera che si possa conoscere in Scozia, visto che delle 'consorelle' è scomparsa ogni traccia. "Quando la ricostruzione arriva fino allo strato cutaneo, è un po’ come incontrare qualcuno e comincia a ricordarvi le persone che conoscete, mentre state modificando l’espressione facciale e aggiungendo texture fotografiche.

Tutto nella storia di Lilias mi suggeriva che oggi sarebbe stata considerata come una vittima di circostanze orribili, quindi non ho visto alcuna ragione per donarle un’espressione sgradevole, e ha finito per avere un volto piuttosto gentile, abbastanza naturale", ha raccontato emozionato e stupito, lui per primo, Christopher Rynn, che le ha restituito il volto grazie alla scultura digitale in 3D.

Una donna coraggiosa

Nel villaggio di Torryburn, alle porte di Edimburgo, per tutti Lilias era una strega. Da quel poco che si sa di lei, fu solo una donna coraggiosa ed eroica, morta per l'ingiustizia e la follia degli uomini. Rifiutò di fare il nome di altre "streghe", eccetto fare quello di donne già giustiziate, per non diventare complice dei suoi carnefici e salvare altre povere vittime come lei dalla morte.

Ora è tornata a vivere, e ci guarda con occhi che sembrano voler incenerire chi ancora tortura e dà la morte alle donne nelle attuali forme del femminicidio. Il team che l'ha fatta affiorare dal buio dei secoli, spera che Lilias Adie possa avere un posto d'onore nella storia scozzese.