A poche ore dal lancio di un nuovo missile balistico intercontinentale alle 3.17 di mercoledì 29 novembre (Pyongyang, ora locale), il dittatore nordcoreano Kim Jong si dichiara pronto a colpire il territorio degli Stati Uniti "in qualsiasi momento". Il missile, denominato Hwasong 15, è stato dichiarato diverso da qualsiasi minaccia precedente, poiché è stato lanciato nello spazio per un'altitudine di 4.500 km ed è rimasto in volo per circa 53 minuti, raggiungendo una distanza di 1.000 km per affondare infine nel Mar del Giappone, a circa 250 km dalle coste del Sol Levante.

"Un successo storico", così come definito dai media locali della Corea del Nord, grazie al quale può finalmente rivendicare la sua posizione di "Stato nucleare”.

Occhio per occhio, dente per dente

”Credo che il mondo non possa esistere senza il nostro Paese". Questa la dichiarazione di un passante intervistato sulle strade di Pyongyang a poche ore dall’accaduto, per il quale l’adempimento della missione nucleare costituisce motivo di orgoglio. Il missile è stato lanciato una settimana dopo che il presidente americano avrebbe reinserito la Corea del Nord nella “lista nera” dei Paesi che gli Stati Uniti ritengono “sponsor del terrorismo”, insieme a Iran, Siria e Sudan. Kim, però, non pare averla presa molto bene.

Non a caso, infatti, decide di rispondere con un missile che avrebbe potuto potenzialmente raggiungere una distanza di 13.000 km, costituendo una vera e propria minaccia per gli Stati Uniti, specialmente per New York, Washington DC e Miami.

Abe chiede l’intervento della comunità internazionale

Naturalmente non sono mancate condanne e scalpore sulla scena internazionale.

Il presidente americano Donald Trump, durante una conferenza indetta questa mattina, dichiara che verrano imposte maggiori sanzioni sulla Corea del Nord e che riusciranno a gestire la situazione. Meno ottimista la Cina, che esprime la sua grande preoccupazione per l’ennesima sfida lanciata dal premier nordcoreano. Xi Jinping rivela a Trump che è sua assoluta priorità mantenere la pace e la stabilità nel nordest asiatico e denuclearizzare la penisola asiatica.

Shinzo Abe, che aveva già condannato duramente il comportamento del dittatore nordcoreano, dopo aver visto sorvolare il Giappone da un missile lanciato lo scorso 15 settembre, ha convocato una riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza dell’ Onu, e chiede che la comunità internazionale applichi in maniera risoluta sanzioni contro la Corea del Nord.