La bambina era stata portata all’ospedale Sant’Anna di Torino perché la madre aveva notato uno strano gonfiore all’addome. La diagnosi dei medici è stata inequivocabile: incinta di ventuno settimane. La vicenda sconcertante è accaduta nel capoluogo piemontese, nel vecchio quartiere di Barriera di Milano.

Le violenze del vicino di 35 anni

Alla scoperta è seguito racconto shock della piccola che ha parlato di quel signore che la disturbava continuamente e le infilava le mani sotto i vestiti. Il signore di cui parla è il vicino di casa trentacinquenne, un uomo a cui la vittima veniva affidata insieme alle sorelle di 4, 7 e 13 anni quando i genitori erano assenti per lavoro, una persona di cui la famiglia si fidava ciecamente tanto che la bambina stessa era solita chiamarlo “zio” per quanto non si trattasse di un parente.

Le violenze del sedicente zio - che è stato arrestato e si è avvalso della facoltà di non rispondere - avevano avuto inizio un anno fa, per poi ripetersi nei mesi successivi fino a quando, in seguito all’ennesima molestia, la bimba è rimasta incinta.

Le notti a casa dello 'zio'

Padre operaio in fabbrica e madre collaboratrice domestica, la piccola dormiva spesso dal vicino che sfruttava quelle occasioni per avvicinarsi a volte con più o meno insistenza, secondo la testimonianza rilasciata e per costringerla a compiere atti sessuali, talvolta mentre era addormentata, fino al sopraggiungere della gravidanza. Di fronte alle proteste della bambina, la minaccia costante era quella di non fare parola con nessuno su ciò che accadeva, o non avrebbe più rivisto la sua mamma.

Un racconto fatto di insistenza e paure dietro le quali si consumavano le violenze, alle quali la giovane vittima nonostante la riluttanza non riusciva a sottrarsi, tenuta in scacco dal timore di essere allontanata per sempre dai suoi genitori e dalle sorelline a causa di quella persona considerata parte della sua famiglia, pur non avendo alcun legame di parentela effettivo.

La pancia gonfia e la scoperta della gravidanza

Il 17 novembre, quando il gonfiore al ventre è diventato tanto evidente da preoccupare la madre, la piccola è stata condotta in ospedale. "La mamma ha notato che la mia pancia era troppo gonfia. I medici hanno detto che aspetto un bambino". Questa la ricostruzione della vittima che con la sua famiglia vive a Barriera di Milano e ha scoperto le conseguenze degli approcci indesiderati dell’uomo subiti per troppo tempo. Lo stupratore è stato arrestato e si trova attualmente presso il carcere Lorusso e Cutugno di Torino, assistito dall'avvocato Manuel Perga.