La voce di Roma era senza ombra di dubbio lui, Lando Fiorini. E' morto all'età di 79 anni. Nel ricordarlo risentiamo la sua voce che intona le magiche note di Semo gente de borgata, Nun je da' retta, Roma in saccoccia... Lando Fiorini era nato a Trastevere, uno dei quartieri piu' caratteristici di Roma, e ci teneva alle sue radici. Veniva da una famiglia poverissima, ultimo di otto figli, e aveva vissuto privazioni e difficoltà. Da ragazzo la famiglia lo affido' per qualche anno ad una famiglia di Modena, dove lui ricevette cresima e comunione.

Con il Cantagiro del 1962 inizia la sua carriera

Quando torno' a Roma, orfano di madre, imbastì tanti lavoretti per sbarcare il lunario. Fece il barbiere, il riparatore di biciclette. Ma fu quando svolgeva le sue mansioni di facchino presso i Mercati Generali a Roma che qualcuno intuì le sue doti canore e lo indirizzo' al Cantagiro, al quale partecipo' nel 1962. In quell'anno conobbe anche la donna della sua vita, Anna, che poi sposerà, e si renderà conto di avere davanti un futuro brillante, rispetto a quello già intrapreso. Il suo esordio come cantante fu davvero felice, tanto che gli fu affidato il ruolo di Serenante nella prima edizione de Rugantino di Garinei e Giovannini. Per lui si spalancarono le porte della radio e della tv.

Compose e canto' sigle per oprogrammi come Cento Campane, Come quando fuori piove, Il segno del Comando. Partecipo' anche a trasmissioni come Canzonissima, con Barcarolo Romano e Un disco per l'Estate, per lavorare poi in teatro con il grande Erminio Macario, nel ruolo di attor giovane.

Scopritore di talenti

Nel 1977 compone l'inno FORZA ROMA che ancor oggi si canta all'Olimpico di Roma.

Nel 1968 apre il puff, il primo locale di cabaret della capitale. Dal Puff passarono sconosciuti, per diventare in seguito personaggi famosi del mondo dello spettacolo Lino Banfi, Enrico Montesano, Leo Gullotta, tanto per citarne alcuni. Naturalmente Lando Fiorini tifò sempre per la Roma, la sua squadra del cuore, che gli faceva dire di avere il sangue mezzo giallo e mezzo rosso.

E fu un uomo forte e tenace, che non si lascio' mai abbattere dai problemi. Quando il Puff subì un arresto, ne affido' il timone al figlio Francesco, ormai in grado di lavorare non per soldi ma per passione, come lui amava dire. Malato da dieci anni, si è spento prima di riuscire a varcare la soglia degli ottanta, che avrebbe compiuto in gennaio. Lascia la moglie Anna Ghezzi e i figli Francesco e Carola. E tutto il suo affezionatissimo pubblico.