A due settimane di distanza dall'arresto di Igor di Budrio ad opera della Guardia Civil spagnola i carabinieri hanno divulgato un nuovo video che riprende il momento in cui il killer ha freddato Davide Fabbri, il barista di Budrio, dal quale si è presentato armato di fucile per rapinarlo. Il video non mostra la scena del momento in cui Igor gli ha sparato, poiché questa è avvenuta fuori dalla portata della telecamera, ma la dinamica dell'omicidio appare ben chiara.

L'omicidio del barista

Le telecamere di videosorveglianza installate nel bar riprendono l'entrata nel locale di Igor, che indossando abiti mimetici e coprendo il volto con un cappello imbraccia un fucile.

Nel bar oltre al titolare sono presenti due avventori. Davide Fabbri inizialmente finge di collaborare con il rapinatore, ma quando si avvicina riesce a strappargli il fucile, dal quale si vede partire un colpo. Il barista a quel punto rincorre Igor brandendo il fucile come un bastone, per percuoterlo, ed il rapinatore si allontana ed entra nella stanza a fianco. Quello che Fabbri ignorava è che Igor oltre al fucile era in possesso di una pistola, con la quale fredda il barista e si riappropria del fucile, abbandonando il locale. Le scene non mostrano il momento in cui il killer apre il fuoco, ma la dinamica dell'omicidio appare ben chiara. Dalla seconda stanza si vede uscire solo Igor, con il fucile in braccio e la pistola in mano.

Caccia ai complici

E' di ieri la notizia che il colonnello Valerio Giardina, comandante dei carabinieri di Bologna, ha reso noto che le indagini avrebbero permesso di identificare alcuni complici del killer, persone che avrebbero agevolato la sua latitanza e la fuga dall'Italia. Indagini iniziate ad Aprile, dopo l'omicidio di Davide Fabbri e della guardia ecologica volontaria Valerio Verri, portate avanti anche con intercettazioni telefoniche e ambientali e pedinamenti.

Fino a questo momento non ci sono stati arresti, forse per non compromettere le indagini in corso, ma secondo Giardina questi arriveranno nei prossimi mesi. Igor stando a quanto riferito avrebbe avuto a disposizione una nutrita rete di fiancheggiatori, "non meno di dieci e non più di cento" secondo quanto affermato ai giornalisti dal colonnello. Persone che lo avrebbero aiutato anche ad entrare in Spagna, dove prima di finire in manette ha commesso almeno altri tre omicidi e ha ferito due persone.