Arrestato lo scorso agosto con l’accusa di maltrattamenti e lesioni nei confronti della sua compagna, Nabil Benamir, questo il nome del 39enne marocchino, oggi deve rispondere del reato di appartenenza all’organizzazione terroristica dell’Isis. Il provvedimento giunge dopo l’accurato lavoro investigativo di Digos e Dda, che analizzando la memoria dei telefoni cellulari di Benamir, hanno scoperto come il 39enne marocchino fosse stato pronto ad ‘immolarsi’ per la causa islamica. Negli smartphone sono state ritrovate tracce di filmati dove alcuni estremisti compivano azioni suicide e dettavano il loro testamento prima del grande sacrificio allo Stato Islamico.

Gli investigatori hanno trovato istruzioni dettagliate su come costruire ordigni esplosivi con vecchi telefoni cellulari, uno dei quali in suo possesso. Le tracce di conversazioni su WhatsApp e altri social network hanno messo in risalto l’alto livello di pericolosità di Nabil Benamir, la polizia suppone che il marocchino, se non fosse stato arrestato ad agosto, sarebbe stato pronto ad agire in Italia.

L’arresto di Nabil Benamir permette agli investigatori della Digos di tracciare un profilo ben preciso: l’uomo sarebbe tornato in Europa con l’intento di reclutare, formare e addestrare altri membri del sedicente stati islamico ed era in Italia per eseguire un 'mandato'. Il lavoro congiunto svolto dalla Digos di Genova, dall’Aisi (polizia olandese), Europol e Fbi era partita lo scorso giugno, furono proprio gli investigatori italiani ad acquisire per primi informazioni di rilievo su Nabil Benamir e ad accostarlo al terrorismo di matrice islamica.

Questa è solo la prima fase dell’operazione ‘Over the Web’ condotta dalla Digos di Genova, diretta dalla Procura nazionale antimafia e antiterrorismo e dal Dda del capoluogo ligure. Questa prima tranche si conclude proprio con l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Nabil Benamir, emessa dal gip di Genova.

Non più di due giorni fa era stato espulso dal nostro paese un 49enne tunisino residente a Firenze.

L’uomo, che era stato arrestato per reati comuni, aveva avuto comportamenti violenti nei confronti degli operatori carcerari e spesso affermava di appartenere all’Isis. 234 sono le espulsioni eseguite dal 2015 fino ad oggi, 102 solo nell’ultimo anno, tutte gli espulsi erano persone vicino al terrorismo di matrice islamica.