Una tragedia nella tragedia, il dramma amplificato da inciviltà, cattiveria, gratuità delle condotte umane, ma anche da derive illegali. Dopo la sciagura, è arrivato lo sciacallaggio. Come se non bastasse l'immane sventura che dal 7 dicembre, giorno in cui Antonella Barbieri, 39 anni, ha ucciso la figlia di 2 anni Kim e il figlio di 5, Lorenzo Zeus, si è abbattuta sul marito Andrea Benatti, su due famiglie distrutte come su due comunità, Suzzara e Luzzara a lutto e sotto choc, altri fatti pesanti ora incombono. La pagina Facebook di Antonella Barbieri, purtroppo ancora aperta, è stata riempita di commenti inopportuni, peggio, insulti da parte di "haters", odiatori trincerati dietro lo schermo.

Qualcuno si è anche spinto oltre, e i familiari sono passati alle azioni legali.

Orrore su Facebook

Nel "migliore" dei casi, ci sono persone che si sono sentite in dovere di andare sulla pagina Facebook di Antonella Barbieri, ora ricoverata all'ospedale di Reggio Emilia in stato di arresto e piantonata dai carabinieri, per lasciare un proprio commento, dire la propria su quella che è una tragedia e al contempo una vicenda giudiziaria appena agli inizi, con indagini in corso su più fronti. Nel peggiore dei casi, invece, su quella pagina, purtroppo accessibile a quasivoglia utente e in cui sono consentiti i commenti, si sono scatenati "haters", odiatori e denigratori virtuali, ma dalla violenza reale, in una sorta di gioco al rilancio di offese e insulti.

In questo terribile scenario, c'è qualcuno che si è "superato". Ha creato un falso profilo Facebook a nome di Andrea Benatti, con tanto di foto rubate. E ha allegato delle dichiarazioni in cui il marito di Antonella si sarebbe definito un fallito per non aver capito ciò che stava vivendo la madre dei suoi figli che sentiva le voci, e avrebbe promesso che d'ora in poi le sarebbe stato vicino.

Il papà di Andrea, Davide, ha allertato il figlio che, ovviamente, chiuso nel suo dolore, non ne sapeva niente. Dopodiché il fatto è stato segnalato a Facebook che ha rimosso il falso profilo. La famiglia, come se non avesse già gravi problemi e non fosse prostrata da un dolore immenso, ha dovuto farsi scudo di fronte a questa "emergenza" e, con il supporto delle forze dell'ordine, ha sporto denuncia per furto d'identità.

Ciononostante, incuranti, in molti continuano ad accodarsi sull'account Facebook di Antonella: migliaia i messaggi, commenti, giudizi, come in un tribunale medatico, una "assise permanente", l'ha definita Marco Archetti su "Il Foglio".

Convalidato l'arresto

Intanto oggi il gip Giovanni Ghini, ha convalidato l'arresto di Antonella Barbieri. L'udienza si è svolta nella stanza dell'ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia dove la donna è ricoverata in terapia semi intensiva, ancora in prognosi riservata, sebbene le sue condizioni migliorino. La donna, in presenza del suo avvocato, Federica Ghesini, unica persona autorizzata a visitarla, si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Ai medici e in un primo interrogatorio di brevissima durata per le sue condizioni molto precarie, aveva fatto una parziale ammissione delle sue responsabilità.

Ora, grazie al supporto psicologico che le viene dato, accetta le cure che inizialmente rifiutava dicendo di volersi lasciare morire, ma si è chiusa nel silenzio. Anche se pare più tranquilla e i medici dicono che non abbia bisogno di sedativi, è isolata, non parla dei figli né della vicenda, tantomeno chiede di nessuno dei familiari. Gli inquirenti lavorano per capire se, viste le condizioni psicologiche in cui era, sia stata curata adeguamente. Al vaglio ci sono le cartelle cliniche del Tso e della degenza di un mese in due ospedali psichiatrici. Era stata dimessa il 9 ottobre scorso.