L’audizione del presidente uscente della Consob, Giuseppe Vegas, di fronte alla commissione di inchiesta parlamentare sulle banche ha fatto riesplodere il caso Banca Etruria e riportato Maria Elena Boschi sul banco degli imputati politico-mediatico. Sinistra, Lega, Fratelli d’Italia e M5S ne chiedono le immediate dimissioni da sottosegretario per aver mentito al parlamento due anni fa. Lei, ospite di Lilly Gruber a Otto e Mezzo ribadisce la sua linea difensiva: “Non ho mai fatto pressioni su nessuno per Banca Etruria e quindi non mi dimetto”. Ma gli incontri con Vegas, da lui stesso rivelati, dimostrerebbero il contrario.

Le posizioni più dure contro la numero due del renzismo sono quelle del leader pentastellato Luigi Di Maio, del direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, e di quello de La Verità, Maurizio Belpietro. Contro i primi due la Boschi ha già minacciato querela in diretta tv. Per quanto riguarda Belpietro, notizie ufficiali non ce ne sono, ma il contenuto dell’editoriale, pubblicato oggi sul suo giornale, non lascia presagire una reazione positiva da parte dei legali di Meb.

Di Maio: ‘Maria Elena Boschi è il Mario Chiesa della seconda Repubblica’

Maria Elena Boschi, ospite di lilly Gruber ieri sera, 14 dicembre, negli studi di La7, ha annunciato in diretta la querela nei confronti di Luigi Di Maio.

“Mi auguro che risponda di una frase così grave, mi ha paragonato a Mario Chiesa - ha tuonato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio - sono gli avvocati a scegliere la strada migliore, valuteranno, ma per Di Maio credo la querela ci stia tutta”. La rabbia incontenibile della Boschi era dovuta al fatto che, in un post pubblicato poche ore prima, il capo del M5S la avesse paragonata a quel Mario Chiesa, l’esponente del Psi dal quale, nel 1992, prese il via l’inchiesta Mani Pulite su quella che è passata alla storia come Tangentopoli.

Secondo Di Maio, infatti, così come l’arresto di Chiesa segnò l’inizio della fine della prima Repubblica, allo stesso modo “lo scandalo legato alla banca del padre” della Boschi, la cosiddetta Bancopoli, porterà al “declino definitivo dei partiti della seconda Repubblica”.

Lo scontro tv con Travaglio

Neanche il tempo di annunciare in diretta tv la querela per Di Maio che la Boschi si è ritrovata ad affrontare le circostanziate accuse mosse da Marco Travaglio.

In un primo momento ha reagito d’istinto, in maniera scomposta, accusando il direttore del Fatto di misoginia perché, a suo dire, il giornalista non la avrebbe attaccata in maniera così pesante se non fosse stata una donna. Poi, per uscire dall’angolo, ha deciso di cambiare registro. “Travaglio risponderà di queste bugie, non c’è conflitto di interessi”, questa la replica, con velata minaccia di querela, alle obiezioni dell’ex allievo di Montanelli il quale le rinfacciava la colpa che il solo fatto che un ministro in carica abbia discusso di fusioni bancarie (Banca Etruria con Popolare di Vicenza) con il presidente Consob rappresenti una “pressione esplicita”, una “interferenza” che “in un paese serio” avrebbe posto fine alla sua carriera.

Belpietro: ‘Boschi causa della definitiva rovina di Renzi e Gentiloni’

Al momento, Maria Elena Boschi non ha ancora reagito al contenuto corrosivo dell’editoriale pubblicato questa mattina su La Verità dal direttore Maurizio Belpietro. Secondo Belpietro la Boschi sta contribuendo alla “definitiva rovina” di Matteo Renzi e di Paolo Gentiloni. La sua determinazione a “non farsi da parte” dopo lo scandalo Banca Etruria “alla fine travolgerà il presidente del Consiglio” Gentiloni il quale, accusa il giornalista, “non ha il coraggio di mettere alla porta la cocca del segretario Pd”. La tesi di Belpietro è che Gentiloni sia “teleguidato” da Renzi, il quale agirebbe “per interposta persona tramite Luca Lotti e Maria Elena Boschi”.

Sul caso Banca Etruria e sugli incontri con Vegas, anche Belpietro, come Travaglio, non crede alla versione auto assolutoria della Boschi e parla di “conflitto di interessi”, “corsie preferenziali” e “intromissione bella e buona”. Insomma, “una ingerenza evidentemente giustificata da interessi personali più che istituzionali”. Secondo il direttore de La Verità la Boschi non solo si deve dimettere, ma deve anche confessare “con chi altri ha parlato di Banca Etruria e con quali risultati”.