Il presepe vivente è una tradizione cristiana consistente in una breve rappresentazione teatrale che ha lo scopo di riprodurre, con l'impiego di figuranti umani, la nascita di Gesù in una scenografia che viene costruita per ambientare la vicenda della natività. San Francesco d'Assisi fu il primo a rappresentarlo nel 1223.

Il presepe vivente della provincia di Pisa

Probabilmente i discorsi di Papa Francesco, anche durante l'ultima omelia di Natale, hanno sortito un effetto importante in alcuni cristiani cattolici del nostro Paese. Le parole di apertura e di difesa a spada tratta dell'accoglienza da parte del Papa, spesso criticate da diversi politici, ripetute in diverse occasioni hanno fatto sollevare buona parte del mondo cattolico.

Frasi come: "Nessuno debba sentire che in questo mondo non ha posto" e "riconoscere Gesù in tutti coloro che arrivano nelle nostre città" non sono senz'altro passate inosservate. Però oltre alle copiose critiche, è arrivato anche qualcuno dell'ambiente cattolico che ha preso in parola i pensieri del pontefice ed ha allestito un presepe vivente con partecipanti tutt'altro che standard. In provincia di Pisa la rappresentazione vivente della natività ha sollevato un vespaio di polemiche dal momento che i personaggi principali, Maria e Giuseppe e il bambinello, sono stati rappresentati da una famiglia senegalese ma, soprattutto, musulmana così sovvertendo la tradizione. La coppia africana che si è prestata a questa sceneggiata è residente nella provincia di Pisa da circa 20 anni.

Il bambinello, che dovrebbe rappresentare Gesù, è stato inscenato da loro figlio, Diarra, di circa 5 mesi. Il comune al centro della bufera è quello di San Miniato Basso (PI), già protagonista lo scorso anno di un'altra rappresentazione che ha fatto discutere: in un presepe, non vivente, c'erano due pastori che si davano la mano.

Un messaggio chiaramente gay-friendly che anche in quella occasione fece molto discutere.

Le parole del sindaco

Il presepe vivente è andato in scena oggi 27 Dicembre, e ha coinvolto circa 250 figuranti. Il sindaco del comune, Vittorio Gabbanini, dichiara che la scelta della famiglia senegalese va incontro ai valori trasmessi dal Santo Padre riguardo l'accoglienza e l'integrazione dei profughi: "Oggi diamo una testimonianza di quanto la comunità cristiana deve essere accogliente", ha affermato il primo cittadino.