Nelle ultime ore è stato diffuso sulla pagina Facebook 'Vento ribelle' un fotomontaggio raffigurante Matteo Salvini imbavagliato, con alle sue spalle il simbolo delle Brigate Rosse. La foto di riferimento è quella di Aldo Moro, catturato e rinchiuso in carcere il 16 Marzo del 1978: sulla falsa riga dello scatto originario, gli amministratori della pagina social hanno riproposto il leader della Lega Nord in uno scenario che ha fatto molto discutere. Salvini ha ritenuto ciò una violenza nei suoi confronti, trovando il consenso anche del Partito Democratico.

La foto di Salvini sequestrato dalle Brigate Rosse

Nella giornata di domenica 3 Dicembre, Matteo Salvini è stato vittima di un episodio alquanto spiacevole che ha fatto indignare gran parte degli esponenti della politica. Sulla pagina Facebook 'Vento Ribelle', seguita da più di 113 mila persone, è stata pubblicata una foto ritoccata che ritraeva il leader della Lega Nord prigioniero delle Brigate Rosse; come commento al post c'era la frase 'Ho un sogno'. Dopo che lo scatto è stato visualizzato dai più, è stato oscurato, ma Salvini l'ha poi ripubblicato sui suoi profili social per renderlo noto a chi ancora non avesse visto. 'Incredibile, questa è vera violenza', ha scritto, aggiungendo che atteggiamenti minatori di questo genere non suscitano in lui alcun sentimento di paura, piuttosto gli danno ancora più forza.

La pagina Facebook che ha pubblicato il fotomontaggio di Salvini è molto seguita da utenti che si definiscono anarchici, anti-fascisti, anti-capitalista e anti-imperialista ed è stata fondata da tre utenti, uno dei quali ha esposto sul suo profilo privato il simbolo del Movimento 5 Stelle.

La reazione della Lega Nord e del PD alla foto delle Brigate Rosse

Quanto accaduto online ha suscitato una forte reazione nel mondo della politica. Nello specifico, a sostegno del diretto interessato si sono esposti Massimiliano Fedriga e Gian Marco Centinaio, anch'essi esponenti della Lega Nord, i quali hanno sottolineato che atteggiamenti minatori di questo tipo non potranno fermare l'avanzata di un partito che riscontra il consenso da parte di una buona fetta di cittadini italiani.

Incitano, invece, gli autori del fotomontaggio raffigurante Salvini prigioniero delle Brigate Rosse ad informarsi su quanto accaduto in passato e di parlare con le famiglie di chi è morto durante il periodo di piombo. Allo stesso modo il Partito Democratico si è schierato dalla parte di Matteo Salvini, rivolgendogli piena solidarietà per un atto ritenuto di violenza; i comportamenti che rimandano ad un passato sanguinario sarebbero, a loro avviso, da condannare con forza.