L'uomo in questione, che per motivi di privacy chiameremo Giulio, è stato costretto ad assentarsi dalla fabbrica in cui lavorava per poter effettuare degli accertamenti medici. Era il duemilasedici (esattamente un anno fa), quando a Giulio giunse la telefonata che tanto attendeva e che, allo stesso tempo, temeva; quella stessa telefonata con cui i medici lo avvisavano della sua malattia. "Non dimenticherò mai quella telefonata, è stata una cosa devastante a cui sono seguite mesi e mesi di cure che hanno accompagnato la paura di non farcela e di morire", con queste parole Giulio racconta, durante un'intervista, le sensazioni che ha provato in quel momento ed allo stesso modo ripercorre quella parte dolorosa della sua vita che, con molta probabilità grazie alla sua forza di volontà, lo ha condotto alla fine di quel tunnel.

La fine di una battaglia durata quasi un anno, una battaglia dolorosa e per niente facile che vede Giulio uscirne vincitore, ma che si preannuncia essere l'inizio di un'altra battaglia: un licenziamento inaspettato dall'azienda in cui ha lavorato per ben diciannove anni.

Il licenziamento inaspettato e l'inizio di una nuova battaglia

Ben diciannove anni di lavoro all'interno di una fabbrica nel torinese che, con il passare degli anni, era stata affidata alla sua diretta supervisione. Diciannove anni che qualcuno ha ben deciso di mandare in fumo senza nessun preavviso e senza una reale spiegazione. "Una decisione resa necessaria da una valutazione economica del mercato", queste parole recitava la motivazione con la quale Giulio è stato cacciato da quell'azienda, che non attendeva altro che il suo ritorno.

Una situazione che non ha minimamente convinto l'uomo che, senza pensarci minimamente due volte, si è recato presso la Filctem- Cgil per chiedere aiuto. Un licenziamento che non è assolutamente fondato e che viene considerato doppiamente discriminatorio nei confronti di una persona che è appena riuscita a sconfiggere una malattia che, solitamente, non porta a niente di buono.

"Dopo diciannove anni di servigi offerti alla fabbrica posso affermare di conoscerla come le mie tasche ed il bilancio economico della società non era minimamente in negativo", così il dipendente ormai licenziato si è presentato alla Filctem- Cgil, certo di essere ascoltato da qualcuno e di riuscire ad avviare una battaglia nei confronti di quella azienda a cui ha sempre dato tanto.