Purtroppo ogni giorno assistiamo a situazioni di "body shaming" che è la "tendenza" di prendere di mira delle persone per il loro aspetto fisico, per la forma del proprio corpo, specialmente quello delle adolescenti e delle donne, tramite i social network. Ma è possibile che questo fenomeno vergognoso possa verificarsi anche quando ci si ritrova in un ristorante con i propri amici? Non è ancora chiaro cosa sia successo realmente, in ogni caso la parola che è comparsa sullo scontrino rigorosamente non fiscale del ristorante giapponese Jinja di Roma è ormai diventata virale.

Cosa è successo?

A raccontare l'accaduto è stata Elisa Barbolino, la ragazza si trovava al ristorante con due amiche ed un amico, quando hanno chiesto il conto però si sono ritrovati uno scontrino molto particolare, infatti il loro tavolo è stato designato "Tavolo 86 - ciccione". Elisa ha raccontato che il suo collega ed amico ha fatto subito notare questo dettaglio molto grave alla cassa, ma l'impiegato pare aver fatto finta di niente. La ragazza ha scritto un lungo posto sul sito di TripAdvisor rilasciando, come scritto dal giornale on line "La Repubblica.it", una recensione molto negativa dove ha spiegato l'accaduto: "Mettete il cartello fuori dalla porta con "dalla 44 in su non entrate, ciccione".

Ovviamente l'indignazione generale è molto comprensibile.

La risposta del ristorante

La risposta del ristorante però non si è fatta attendere. Su facebook la proprietaria del locale ha risposto alle numerose accuse e commenti negativi giustificandosi del fatto che l'appellativo "ciccione" non fosse in nessun modo associato al tavolo delle ragazze, bensì al nome usato per identificare (in modo ironico speriamo) il cameriere che le ha servite quella sera.

Elisa però ha trovato questa giustificazione del tutto insensata. La donna, infatti, ha spiegato in un lungo post su facebook che alla cassa avrebbero dovuto dare quella sera delle spiegazioni in merito e non a tre giorni di distanza ed anche molti utenti dei social non hanno trovato accettabile questo modus operandi.

Ecco come è terminata la questione

Il ristorante fortunatamente ha chiarito i dubbi e ha chiesto scusa a tutte le persone che si sono sentite offese ed ha provato che i nomignoli fossero riferiti esclusivamente ai loro camerieri. Elisa ed i suoi amici hanno ovviamente accettato le scuse e ringraziato tutti coloro che hanno mostrato sensibilità per l'accaduto.