A distanza di pochi giorni in Russia sono accaduti due sconcertanti episodi di feroce violenza sulle donne. Il primo riguarda una ragazza siberiana di 19 anni, che dopo aver riposto ad un annuncio di lavoro è stata violentata e uccisa. Nel secondo caso invece una donna è stata massacrata dal marito, che dopo averla brutalmente picchiata lasciandole ematomi su tutto il corpo ha realizzato un video per vantarsi con gli amici. La donna in seguito è morta in ospedale dopo essere stata in coma per sei giorni.

L'annuncio di lavoro trappola

Kristina Prikhodko il 21 dicembre ha risposto ad un annuncio di lavoro dove veniva ricercata una domestica di bella presenza.

Ma in realtà si trattava di una trappola, e una volta che la giovane si è presentata dai presunti datori di lavoro questi l'hanno stuprata e uccisa, dopodiché hanno abbandonato il cadavere in un bosco. Dopo il presunto colloquio di lavoro la ragazza era scomparsa ed il padre ha dato l'allarme. Sono così iniziate le indagini e due giorni dopo il suo corpo avvolto in una pellicola è stato ritrovato in un bosco nei pressi di Novosibirsk. In relazione al suo omicidio la polizia ha arrestato due uomini, trovati a bordo dell'automobile che sarebbe stata utilizzata per disfarsi del corpo ormai senza vita della giovane. Stando a quanto riportato dai media russi anche un'altra ragazza sarebbe stata vicina a cadere nella trappola degli aguzzini, ma fortunatamente alla fine non si è presentata all'appuntamento con loro.

Massacrata di botte dal marito

Negli stessi giorni in Russia è accaduto un altro tremendo episodio di violenza, talmente sconcertante da aver guadagnato spazio nelle cronache dei media di tutto il mondo. Un marito violento ha picchiato selvaggiamente la moglie che aveva intenzione di lasciarlo, stanca dei continui maltrattamenti subiti per anni, ma questo la ha picchiata con una ferocia tale da lasciarle ematomi su tutto il corpo e farla finire in coma.

L'uomo ha filmato le violenze incerte alla moglie per vantarsi con gli amici di avere il completo controllo su di lei. La vittima, ricoverata in ospedale, è morta dopo sei giorni trascorsi in coma. L'uomo in passato era arrivato a minacciare i familiari della moglie affinché questi non denunciassero le sue violenze e non si intromettessero nella relazione tra i due. L'assassino è stato arrestato, e rischia una condanna fino a qundici anni di reclusione.