La notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007 sette lavoratori persero la vita nell'incendio scoppiato nella fabbrica ThyssenKrup di Torino. Era circa l'una è mezza quando le fiamme bruciarono il capannone della Linea 5, al cui interno operavano Angelo Laurino, Roberto Scola, Giuseppe Demasi, Rosario Rodinò, Rocco Marzo, Bruno Santino e Antonio Boccuzzi, unico superstite della sciagura. A distanza di una decina d'anni, dell'acciaieria torinese nella quale lavoravano circa 500 persone, rimangono solamente parti bruciate dalle fiamme, vetri spaccati e porte sfasciate.

Ma resta lo strazio di chi quella terribile notte ha perso i suoi cari.

Il ricordo straziante di Antonio Boccuzzi che chiede giustizia

Durante la conferenza sulle 'Settimane della Sicurezza', Antonio Boccuzzi ha ricordato le sette vittime di quella notte, raccontando: "Il lavoro deve essere un modo per riuscire a concretizzare i propri sogni, invece quella notte se li è portati via. Noi eravamo una famiglia. Di quella notte rammento ogni momento, ma più di tutto ricordo le grida strazianti di Tony e Giuseppe che urlavano 'io non voglio morire'". Oggi, l'operaio sopravvissuto è un deputato del Partito Democratico e vorrebbe completare il percorso di giustizia in quanto in un paese civile è un'azione obbligatoria.

I genitori e i parenti delle sette vittime, addolorate dall'avvenimento, vorrebbero chiedere giustizia in Germania. "Non appena si sarà insediato il governo - ha dichiarato Rosina Platì, madre di Giovanni De Masi che perse la vita a soli 26 anni - andremo a chiedere la ragione per cui i due direttori tedeschi dell'impresa sono ancora in circolazione anziché in carcere".

Il responsabile dell'azienda Gerald Priegnitz è stato condannato a 6 anni e dieci mesi, mentre l'amministratore delegato Herald Espenhahn a 9 anni e 8 mesi. Invece, il responsabile Raffaele Salerno, il direttore Marco Pucci e l'amministratore della sicurezza Cosimo Cafueri, che stanno riscattando in Italia la loro condanna, sono ancora a piede libero.

Marco Giusta, assessore del Comune di Torino: 'Chi ha sbagliato deve pagare'

Il Comune di Torino asseconderà la volontà dei parenti delle sette vittime dell'incendio di recarsi in Germania. "La città sosterrà i genitori che vorranno andare in Germania per chiedere giustizia - ha affermato l'assessore comunale Marco Giusta - finché ci saranno criminali a piede libero, la vicenda e la ferita rimarranno per sempre". Per quanto riguarda i risarcimenti per la sciagura accaduta, la risposta dell'assessore è rimasta sempre la medesima: "Non è esistente la cifra che indennizzi la scomparsa di un figlio. Quello che può darci un po' di sollievo è che chi ha sbagliato deve pagare".