Alla tenera età di sei anni, quando ogni bambino deve trascorrere il suo tempo giocando con le macchinine, con i videogames e anche "a nascondino" con i suoi coetanei, Christopher guarda la vita seduto su una sedie a rotelle, tra le pareti di un ospedale in cui un copioso numero di persone si muove avanti e indietro, tra chi cerca di salvare la vita e chi non può far altro che sedersi sconfitto di fronte al destino dopo aver fatto tutto il possibile per evitare il peggio; tra chi cerca di dare e dimostrare affetto ai propri cari e chi li saluta per l'ultima volta; tra chi è ansioso per una persona che sta per entrare in sala operatoria e chi esulta perché l'operazione è stata conseguita con successo.

'Mio figlio è malato'

A Dallas (in Texas), una madre - la trentaquattrenne Kaylene Bowe - pensando che il piccolo fosse malato di cancro e che di lì a poco sarebbe morto, non ha indugiato a sottoporlo, sin dalla sua nascita, a ben 323 visite mediche e sedici operazioni chirurgiche, tra il 2009 e il 2016. Oltre a ciò, Christopher - questo il suo nome - si spostava su una sedia a rotelle, respirava con l'ossigeno e veniva nutrito attraverso un sondino collegato al suo intestino tenue.

La convinzione della donna era forte a tal punto da credere che queste precauzioni non fossero sufficienti; perciò, oltre alle visite mediche sempre più frequenti, oltre alla ricerca spietata ed estenuante di dottori che la ascoltassero, aveva provato a mettere il figlio in lista d'attesa per un trapianto di polmone.

Qualcuno, tuttavia, ha denunciato il caso ad un'associazione che si occupa della Salute dei bambini a seguito di alcuni sospetti.

Nessuna malattia

La signora Bowe è stata accusata di maltrattamenti ed è attualmente in carcere perché Christopher - in realtà - era (ed è) un bambino sano, un bambino come tutti gli altri, in grado di vivere autonomamente la sua vita come molti altri della sua età.

Un bambino che non ha bisogno della sedia a rotelle, non ha il cancro, non ha bisogno di un trapianto di polmone ed è in grado di nutrirsi senza l'aiuto del tubo che, peraltro, gli ha provocato diverse infezioni.

Ryan Crawford, il padre di Christopher, afferma che la moglie ripeteva ogni singolo giorno di ogni singola settimana di ogni singolo mese che c'era qualcosa che non andava, qualcosa non funzionava.

I coniugi sono divorziati e Kaylene Bowe aveva convinto il giudice a concederle l'affidamento esclusivo del bambino, con la motivazione che il padre non si preoccupasse per lui, dal momento che una sua visita aveva avuto una conseguenza nefasta sul bambino che aveva avuto un arresto cardiaco.

La sindrome di Munchausen

Si potrebbe ricollegare il comportamento della giovane madre alla sindrome di Munchausen, un disturbo mentale di genitori (di solito le madri) o tutori che sono indotte a causare danni fisici ai figli, di modo che si credano malati e, di conseguenza, l'attenzione viene rivolta su di sé. Infatti, in questo modo, gli altri stimano e si rendono affettuosi nei confronti del genitore che si preoccupa sinceramente per la salute del figlio.

Christopher è stato adottato da una nuova famiglia perché non conosce bene il padre, secondo quanto dichiarano i servizi sociali. Nel frattempo, il signor Crawford lo incontra settimanalmente e cerca di convincere il bambino di andare a vivere con lui, pur consapevole di aver commesso molti errori in tribunale.