L’amministrazione Trump è sotto una nuova ondata di critiche dopo che il Washington Post ha diffuso una notizia sconcertante: sono state emanate dalla Casa Bianca delle direttive che proibiscono l’utilizzo di sette espressioni nei documenti e nei siti legati alla sanità a seguito di una scelta ideologica.

La notizia potrebbe già fare scandalo presentata in questo modo, ma esso cresce a livello esponenziale se si legge l’elenco delle espressioni censurate:

  • “Transessuale”
  • “Feto”
  • “Diversità”
  • “Vulnerabile”
  • “Diritto”
  • “Basato sulle evidenze”
  • “Basato sulla scienza”

Molte politici americani e organizzazioni che si occupano di sanità hanno già dichiarato di non essere stupiti da questa manovra in quanto riflette il disprezzo che il presidente ha per la salute delle donne, le persone LGBT e la scienza dimostrato sin dal primo giorno con le espressioni sessiste e, un esempio tra i tanti, la negazione dell’esistenza del problema del riscaldamento globale.

Perché queste direttive danneggiano la società?

A causa del modello di società in cui viviamo e per la natura umana stessa, siamo soggetti ad un fenomeno che causa la nostra identificazione con il leader del gruppo di lavoro, del partito o della nazione di cui facciamo parte. Questo perché riconoscendo alla suddetta persona uno status di potere più elevato rispetto al nostro presumiamo che essa lo abbia acquisito per dei meriti che spesso non si limitano a quelli che effettivamente hanno portato la persona a ricoprire il suddetto ruolo ma che si estendono all’individuo nella sua totalità fornendogli intelligenza, capacità critica e autorevolezza superiore a quella che gli attribuiremmo se non fossimo in un ruolo subordinato.

A causa di questo processo se Donald Trump, presidente di una nazione potente e autorevole come gli Stati Uniti d’America, dichiara che le parole come “transessuale”, “diversità”, “diritto” e “vulnerabile” non sono desiderabili manda un messaggio chiaro a tutta la società: “essere transessuale, diverso, vulnerabile è un male” causando così correnti d’odio verso tutte le minoranze che possono essere associate a questi termini che possono risolversi nell’emanazione di leggi non all’avanguardia o atti di violenza fisica e psicologica verso tali soggetti attuati dal singolo cittadino.

Per questo motivo quando si mette a bando una parola bisogna prestare attenzione: una parola non è solo un insieme di caratteri ma è anche un concetto. E mettere a bando un concetto che riguarda una minoranza mette in pericolo la stessa, la esclude e fa regredire la nostra società.