Il consumo di cannabis a scopo terapeutico sta crescendo esponenzialmente, e l'Italia ha finalmente deciso di adeguarsi e di investire sulla produzione all'interno del proprio territorio, per far fronte al fabbisogno in crescita da parte dei malati che da questa terapia stanno ricavando enormi benefici. Il ministro Beatrice Lorenzin, a capo del Ministero della Salute, ha stanziato nuovi fondi per ampliare le coltivazioni dello stabilimento farmaceutico militare di Firenze, l'unico ad ora autorizzato nel nostro Paese a questo tipo di produzione.

Uso di cannabis in Italia

L'uso di cannabis a scopo terapeutico è diventato legale in Italia nel gennaio del 2017, anche se già dal 2007 i pazienti affetti da alcuni tipi di malattie erano autorizzati a consumarla. I malati erano, però, costretti ad acquistare il preparato dall'azienda olandese Bedrocan a prezzi proibitivi.

Grazie a questo nuovo ampliamento delle coltivazioni italiane, secondo la Lorenzin sarà possibile coprire l'attuale fabbisogno nazionale, stimato intorno ai 300 kg annuali. La realtà, però, sembra essere ben diversa: un rapido confronto con le quantità consumate in altri Paesi in cui la cannabis a scopo terapeutico è legale, ci lascia intendere che la stima del ministero pecchi notevolmente per difetto.

In Israele, che ha 8 milioni di abitanti, nel 2017 ne sono state consumate 11,5 tonnellate, in Canada (35 milioni di abitanti) 9 tonnellate, più i frutti delle autocoltivazioni di 10.000 pazienti autorizzati.

La cannabis terapeutica può essere d'aiuto nelle malattie croniche

Sempre più pazienti affetti da malattie che causano dolori cronici come cancro, Sla e sclerosi multipla cominciano ad utilizzare sistematicamente la cannabis all'interno della terapia del dolore, e sono in molti a sostenere che la qualità della loro vita si sia elevata di molto grazie ad essa, e in particolare al suo principio attivo, il cbd (cannabidiolo).

L'effetto di questa terapia è però vincolato all'assunzione costante di cannabis, pertanto una condizione di scarsità comporta - come hanno scritto i membri del Comitato Pazienti Cannabis Medica in una lettera aperta al Ministro Lorenzin - la necessità di rivolgersi al mercato nero pur di non perdere la continuità terapeutica, essenziale nel loro caso per vivere una vita dignitosa.

Nel frattempo, continuano le ricerche degli studiosi per constatare l'effettiva efficacia medica offerta dalla cannabis, poiché i pareri degli esperti su questo punto sono contrastanti.