E' il pomeriggio di Natale . Enrico Maccari -manager svizzero 55enne- accompagna uno dei figli all'aeroporto di Malpensa, dopo aver trascorso la giornata in famiglia a Porlezza, paese di origine nel Canton Ticino. I due si salutano, scherzano, sembra un semplice arrivederci. Sono le 18.30 e Maccari risale in auto per rientrare a Giubilasco nei pressi di Bellinzona, dove risiede da poche settimane. Invece viene inghiottito nel nulla. Da quel giorno Enrico Maccari scompare. Quattro giorni dopo, la sua auto aziendale è ritrovata a Milano, parcheggiata in una traversa di viale Monza arteria periferica ma ad alta densità di traffico.

Quartiere denso di immigrati cinesi e nordafricani.

Scomparsi documenti, denaro e cellulari.

Per quale motivo il manager, avrebbe dovuto recarsi a Milano in quel quartiere ? Secondo Fabio Maccari- uno dei quattro figli che ha sporto denuncia presso la Questura di Varese e la Polizia Cantonale di Bellinzona- il padre non aveva interessi nella metropoli milanese, personali o professionali. Nell'autovettura sono stati ritrovati i medicinali che l'uomo assumeva giornalmente, ed un computer portatile. Mancavano invece i documenti di identità, le carte di credito e due cellulari, uno aziendale l'altro personale. Il profilo whatsapp di Maccari risulta attivo sino alle 19.30, nel giorno della scomparsa.

Al momento sembra che non ci si possa avvalere di eventuali registrazioni da telecamere di sorveglianza, perchè l'auto non è stata parcheggiata nelle vicinanze di attività commerciali. Questo particolare e i medicinali lasciati nel cruscotto, fanno temere alla famiglia un allontanamento non volontario.

Una vita senza preoccupazioni

Doveva trascorrere il Capodanno in Ticino assieme alla fidanzata, una donna francese conosciuta dopo la fine del suo matrimonio. Residente in Svizzera da più di un anno, Enrico Maccari ha svolto ruoli di responsabilità presso una multinazionale a Basilea. A dicembre era stato assunto presso un'azienda farmaceutica vicino a Bellinzona, come direttore di stabilimento con un cospicuo aumento di stipendio.

Azienda presso la quale doveva riprendere l'attività lo scorso 27 Dicembre. Difficile ipotizzare un allontanamento volontario o un suicidio, in tale contesto.

I famigliari critici con gli inquirenti

"Gli inquirenti non stanno facendo abbastanza, a nostro avviso. Eventuali tracce rischiano di perdersi con il tempo". Questa è la critica è rivolta sia alla polizia italiana che a quella svizzera, da parte dei famigliari . Anzi le autorità cantonali, hanno risposto che attendono un'eventuale rogatoria. Eppure Enrico Maccari era residente in Svizzera e stava rientrando nel Canton Ticino.