La bella Vanessa Gasparro non ce l'ha fatta, il temuto male che da anni viveva nel suo corpo si è impossessato della sua giovinezza strappandola alla vita troppo presto. Dopo il video testamento di Marina Ripa di Meana si torna a parlare di cancro e di come i social e i media diventino mezzi propagandistici di denuncia.

Chi era Vanessa Gasparro

Vanessa Gasparro era una ragazza di trentuno anni che viveva a Vico Valentia in provincia di Cosenza. Aveva un fidanzato che amava molto nonostante la diversità di caratteri. Su Facebook era conosciuta con il nick Vanish Vanessa Gasparro e postava fotografie che la ritraevano spesso con un bel sorriso, perché Vanessa era una ragazza solare, con tanta voglia di vivere.

Nel maggio del 2014 le veniva diagnosticata una forma rara di tumore: angiosarcoma cardiaco scarsamente differenziato. Una malattia che colpisce 1 o 2 persone su 100 mila abitanti. Vanessa iniziò subito un ciclo di chemioterapia. Il 25 ottobre 2014 sulla sua pagina Facebook compariva un appello dove si chiedeva alla gente di condividere il messaggio per sottoporre il problema all'attenzione dell'opinione pubblica finché qualcuno potesse indicare la soluzione al problema di Vanessa. Nei giorni successivi arrivarono le risposte sperate e diverse segnalazioni da parte di Centri Medici specializzati.

La lunga battaglia social

Vanessa per un anno si sottopose a estenuanti cure mediche fatte di antidolorifici e chemioterapia fino a quando il 31 marzo 2015 aprì ufficialmente il suo diario online.

"Ho il cancro" così Vanessa inaugurò la sua pagina, con una frase che solo a ripeterla mette paura e paralizza, eppure lei già da un anno ci conviveva ed era entrata a far parte del suo vocabolario quotidiano. Seppure la malattia si era presa "anatomicamente parlando" il suo cuore la dolce Vanish sognava di tornare di nuovo a viaggiare, a lavorare, a cantare, a correre.

Desiderava prendere in mano una penna, sfogliare un libro e perdersi nella lettura. Visse due anni in sedia a rotelle e un anno a letto. Per tutto questo tempo rimase aggrappata alla vita per non annegare.

La speranza e la ricaduta

A luglio del 2015 finalmente per Vanessa arrivò la bella notizia e la condivise con tutti i suoi sostenitori social.

Dopo un anno di terapie la PET era negativa. Sapeva che la strada sarebbe stata lunga ma non immaginava che a dicembre la situazione sarebbe precipitata di nuovo. Il nemico era ricomparso più aggressivo di prima. Era il secondo anno che passava il Natale lontano da casa. L'ospedale era diventato la sua casa e i dottori con gli infermieri la sua famiglia. Anche lei come una bambina prese in mano la tastiera del pc e scrisse una lettera a Babbo Natale facendogli non la banale richiesta di guarire ma di darle più tempo a disposizione per continuare a curarsi, di avere un cuore nuovo per raccontare un giorno a tutti di quella volta che aveva sconfitto il cancro.

Piccoli passi grandi conquiste

Per Vanessa ogni piccolo passo era una conquista, come il 26 maggio 2016 quando decise di liberare la mente da ogni brutto pensiero, di far finta di non essere ancora in balìa del suo nemico e di godersi il suo compleanno cantando e ballando anche se il fiato non c'era e nemmeno la forza nelle gambe.

Vanessa si era ripromessa che almeno per quel giorno la protagonista doveva essere lei, così dopo due anni decise di mettersi il mascara, indossare un vestito elegante e godersi la sua festa di compleanno. Vanessa subì cinque interventi, portava un apparecchio metallico che le faceva pulsare il cuore, le sue gambe erano sempre stanche, non camminava e aveva tante cicatrici. Si era sottoposta a quattro anni di chemioterapia e diverse sperimentazioni, veniva curata per tentativi, tutta questa sofferenza per guadagnarsi la vita. Vanessa era l'eccezione. Le era stato detto che avrebbe vissuto due mesi, invece visse altri quattro anni, perché alla morte la "guerriera" non ci aveva mai creduto, non riusciva a guarire ma resisteva. Sulla sua biografia di Facebook aveva scritto: " Sono orgogliosa del mio cuore...fonte di tutto. Di ogni miseria e di ogni beatitudine." Buon viaggio Vanessa.