Ha trascorso 14 anni della sua vita reclusa in casa, ma per suo padre non c'è niente di strano perché era lei che aveva scelto di vivere così. Era diventata un fantasma a Polignano a Mare (Bari), Paola Manchisi, trovata morta lo scorso 6 gennaio, rannicchiata in posizione fetale quasi completamente nuda nel pavimento della cucina tra escrementi. A coprirla un piumone vecchio e sudicio. Aveva 31 anni, pesava 30 chili. La trasmissione 'Chi l'ha visto?' quest'estate aveva cercato d'incontrarla ma i genitori, ora indagati dalla procura di Bari per abbandono di incapace con l'aggravante del decesso, non l'hanno consentito.

E nella puntata di ieri (17 gennaio) che è tornata ad occuparsi del caso, il padre si è "autoscagionato".

Il padre: 'voleva stare in casa'

Faceva una vita normale Paola a sentire suo padre, Saverio Manchisi. Cosa intende il padre per normale? "Guardava la televisione, tutti i programmi dalla mattina alla sera fino a mezzanotte". Per quest'uomo, sono bugie messe in giro dalla stampa o dai vicini di casa che stanno infangando la famiglia quelle che raccontano che la figlia fosse chiusa in casa da 14 anni. Per lui erano erano 5 o 6 anni che non usciva, come se il dato non fosse ugualmente allarmante. Mangiava, stava bene e al momento del decesso non pesava 30 ma 40 chili. Nessun rammarico: "Ho fatto tutto il possibile per aiutare mia figlia, ma lei voleva stare così".

Dalla timidezza all'isolamento

Dalle testimonianze delle compagne di classe dell'epoca emerge il ritratto di una bambina e poi adolescente timida, introversa, molto studiosa. Era la prima della classe, una che saltava di gioia quando prendeva un bel voto a scuola. Allora cosa può essere successo da spingerla a chiudersi per sempre in casa, senza vedere persone all'infuori di padre, madre e fratello per 14 anni?

Cosa l'ha portata a tranciare ogni legame con la vita? Al terzo anno delle superiori Paola, che frequentava l'istituto tecnico in un paese vicino, Monopoli, aveva perso molto peso. Incuriosita Giusy, la sua migliore amica seduta al banco con lei, le chiese come mai. Paola le esplicitò un programma di vita che di fatto sembra aver attuato: era nato un nipotino e vedendo il quantitativo di cibo che mangiava il neonato, aveva deciso di fare lo stesso per "ritornare bambina".

Probabilmente soffriva di una forma di anoressia, che però non è stata riconosciuta e davanti alla quale nessuno è intervenuto. Al quarto anno delle superiori sembrava stesse meglio. Ma al quinto anno accadde l'irreparabile: un giorno, dopo un compito di matematica in cui aveva preso nove, ma un'altra compagna nove più, per questo scarto minimo nel giudizio decise di non andare più a scuola.

Clausura fino alla morte

Dall'abbandono degli studi inizia la seconda vita di Paola. Giorni, settimane, mesi, anni in casa mentre le amiche diventavano donne, si innamoravano, iniziavano a lavorare, mettevano su famiglia, avevano figli. In tutti questi anni è uscita forse 3 volte, una per andare a un matrimonio di una parente.

In quell'occasione aveva detto a una cugina di vivere in una casa fatiscente senza riscaldamento e in cui pioveva. Nel 2009, chiusa in casa da 4 anni, i vicini fecero un esposto perché da quel palazzo uscivano scarafaggi. Fu fatta la disinfestazione e la derattizzazione. Paola però è rimasta invisibile. I familiari non hanno mai aperto a nessuno, neanche al parroco. Dopo l'arrivo quest'estate della troupe di 'Chi l'ha visto?', il sindaco ha mandato i vigili ma nessuno ha risposto. Convocati con lettera in Comune, i genitori hanno detto di non aver bisogno d'aiuto, non voler nessuna visita a domicilio e che Paola non voleva incontrare nessuno. E difatti nessuno è riuscito mai a vederla se non quando è stata trovata morta.