A dimostrazione che le versioni ufficiali fornite dai governi agli organi di stampa, spesso e volentieri, espongano solo una parte della verità, ci sarebbe un autentico scoop della stampa sudcoreana e giapponese relativo alla crisi coreana. Il canale di comunicazione tra le due Coree riattivato in questi giorni non sarebbe l'unica apertura diplomatica della Corea del Nord con il resto del mondo. Il mese scorso, infatti, ci sarebbe stata una comunicazione addirittura con il governo degli Stati Uniti. I giornalisti azzardano inoltre l'ipotesi di colloqui segreti.

I presunti colloqui segreti USA-Corea del Nord

A metà dicembre, le dichiarazioni del segretario di Stato americano, Rex Tillerson, secondo cui "gli Stati Uniti sono disposti a parlare con Pyongyang in qualsiasi momento", erano decisamente in contrasto con i tweet di Donald Trump e le infuocate arrighe dell'ambasciatrice americana all'ONU, Nikki Haley. Contraddizione, ma non troppo se consideriamo che spesso Tillerson e Trump sono stati in disaccordo su molte questioni internazionali. La realtà però, secondo l'emittente sudcoreana Arirang ed il quotidiano giapponese Sankei Shimbun sarebbe ben diversa. In quel momento, infatti, ci sarebbero stati dei contatti tra l'amministrazione Trump ed il regime guidato da Kim Jong-un.

Sankei Shimbun va oltre, citando la possibilità di colloqui segreti che si sarebbero svolti in Cina il mese scorso tra i rappresentanti dei governi di Stati Uniti e Corea del Nord. L'oggetto degli incontri sarebbero state le condizioni di un dialogo tra i due Paesi a livello ufficiale, margini che alla luce dei fiumi di parole tra i leader dei due Paesi non ci sarebbero ed è dunque evidente che questi colloqui non hanno portato risultati concreti.

Il ruolo sempre importante della Cina

La notizia è piuttosto attendibile visto che l'autorevole quotidiano nipponico cita fonti del governo di Tokyo e confermerebbe la volontà delle parti di trovare un accordo per uscire dalla crisi. Il problema è che ci sono elementi che entrambi considerano non negoziabili, ad iniziare dai piani di sviluppo nucleare del regime di Pyongyang e, per quanto riguarda la controparte, la prepotente presenza militare attorno alla penisola.

Lo stop di entrambi era oggetto del famoso 'doppio congelamento' promosso da Russia e Cina al Consiglio di sicurezza dell'ONU, tesi sgradita sia alla Corea del Nord che a Washington. Relativamente alla Cina, il fatto che questi colloqui segreti si sarebbero svolti a Pechino conferma il ruolo importante che Xi Jinping sta interpretando nella crisi. Qualcuno ha ipotizzato, in proposito, che anche l'apertura verso i Giochi Olimpici da parte di Kim Jong-un sia stata 'suggerita' al dittatore dal governo cinese. Non è del tutto da escludere, restiamo comunque dell'avviso che qualunque soluzione proposta sia positiva se contiene elementi utili per superare questa pericolosa fase di stallo.