Poco fa, precisamente alle 18,39 di venerdì 19 Gennaio 2018, una nuova scossa di Terremoto ha fatto tremare ancora le Alpi. Questo nuovo sisma, di magnitudo 3.7 ha interessato, il Settore delle Alpi Orientali italiane, con epicentro individuato 17 chilometri a est di Socchieve e 39 chilometri a ovest rispetto alla località slovena di Bovec. L'ipocentro è risultato essere particolarmente superficiale, sulla scia dell'evento "gemello" avvenuto sul versante sloveno delle Alpi due giorni fa. La popolazione locale, soprattutto in provincia di Udine, in diversi centri abitati, ha chiaramente avvertito le vibrazioni provocate da questo nuovo evento sismico.

Tuttavia, al momento non si segnalano danni a cose o persone.

Sciame sismico?

Ora è difficile stabilire se l'evento di qualche ora fa e il terremoto di questa sera siano effettivamente correlabili a una stessa struttura sismogenetica che attraversa le Alpi Orientali. I terremoti sono avvenuti ad una distanza di circa 50 chilometri l'uno dall'altro. E' una distanza sufficiente perché questi terremoti possano essere considerati a se' stanti? Probabilmente no. Tuttavia, sappiamo che il macro-meccanismo generale dei terremoti che si verificano lungo la dorsale alpina orientale è più o meno lo stesso. Infatti i forti terremoti possibili nell'area, in genere hanno le medesime caratteristiche, in particolare epicentri poco profondi, intorno a 5-6 chilometri.

Di sicuro questi due eventi hanno poco a che vedere con il terremoto avvenuto in Austria.

Terremoti italiani, austriaci o sloveni? Il caso 1976.

Per quanto riguarda proprio questo meccanismo di similitudine fra i terremoti che avvengono lungo il margine italo-sloveno delle Alpi Orientali in passato è stato molto difficile capire l'effettivo epicentro delle scosse che hanno colpito l'area lungo i secoli.

In effetti, possiamo citare anche la parte meridionale dell'Austria e tutta la zona della Carinzia.

Nel caso del 1976, pur essendoci dubbi sulla collocazione precisa del sisma, non si hannod dubbi sul fatto che si sia verificato all'interno dei confini italiani. La zona più colpita fu sicuramente quella a nord di Udine, in particolare quella compresa nel complesso dei monti Chiampon.

Tuttavia, oltre ai più di 70 comuni italiani gravemente colpiti, il sisma è stato distruttivo anche al di là dei nostri confini nazionali, infliggendo grossi danni anche a vari centri dell'alta e media valle del Fiume Isonzo, in territorio sloveno.