(Parigi) Un'ombra s'allunga sul Grand Paris Express, la cui apertura, almeno parziale, dovrebbe avere luogo giusto dopo le Olimpiadi del 2024 (organizzati dalla stessa città di Parigi). Secondo un rapporto della Corte dei Conti francese sulla Società del Grand Paris (SGP) - società pubblica creata per supervisionare la costruzione ed il finanziamento del progetto - il conto per chiudere i lavori della "Grande Boucle", una super metropolitana di 200 km con 68 nuove stazioni, potrebbe essere salatissimo: oltre i 38,5 miliardi di euro. Nel 2013 le stime delle spese ammontavano a "soli" 25,5 miliardi di euro.

Cosa è successo?

L'impatto sui contribuenti

Slittamento del calendario dell'inaugurazione delle nuove linee di metropolitana, costi lievitati, incidenza pericolosa sui conti pubblici. Una nota interna di una ventina di pagine del ministero dei trasporti francesi spiega le ragioni del ritardi accumulati. A quanto pare la manodopera è insufficiente per riuscire a tenere alti i ritmi e rispettare le scadenze previste. Che sia stata una manovra per risparmiare sui costi della messa in opera? Ad ogni modo l'impatto sui contribuenti potrebbe essere pesante e spalmato su più anni. Nel rapporto della Corte dei Conti si paventa anche il possibile abbandono di alcuni rami della metropolitana per eccesso di costi.

Alcune zone dunque, potrebbero restare fuori dalla "Grande Boucle". Del resto la ministra dei trasporti Elisabeth Borne aveva già lanciato l'allarme: la maggior parte delle stazioni non potrà essere pronta per le Olimpiadi del 2024. A settembre scorso era stato il prefetto della regione Île-de-France a preconizzare l'eventuale apertura della sola linea 18 entro il 2024 mentre altre linee come la 17, serviranno solo le stazioni legate direttamente alle olimpiadi mentre l'apertura delle altre linee è da destinarsi in data sconosciuta.

Il primo ministro Edouard Philippe: 'Si va avanti'

Insomma i dubbi sono tanti. L'unica certezza in questo progetto faraonico è l'arrivo delle macchine per scavare i tunnel, autentici mostri d'acciaio giunti al cantiere di Champigny-sur-Marne (Val-de-Marne), dove si è reso ieri anche il primo ministro Edouard Philippe: saranno capaci di scavare nel sottosuolo di Parigi "l'equivalente di otto piramidi di Giza", fanno sapere fonti del governo.

Alle domande imbarazzanti sui costi impazziti ed i ritardi il primo ministro non ha battuto ciglio: "Non rinunceremo a questo progetto". Si va avanti dunque, con una deriva finanziaria pero' che ha superato i 13 miliardi di euro rispetto alle stime del 2013.

@marco_cesario