Un nuovo provvedimento restrittivo è stato adottato da oltre 200 scuole tedesche: i bambini più agitati durante le lezioni sono costretti a indossare dei giubbotti pieni di sabbia. Questi gilet possono arrivare a pesare sino ad un massimo di 6 chili, e hanno un costo variabile dai 140 ai 170 euro per singolo capo.

La prima Scuola ad adottare tale misura è stata la Grumbrechtstrasse nel distretto di Amburgo, che ha giustificato il provvedimento, affermando di riuscire ad ottenere dei miglioramenti nei bambini affetti da adhd, il disturbo da deficit di attenzione e iperattività.

L'Adhd, un fenomeno in aumento

L'Adhd è un fenomeno in aumento in Germania: la sigla indica un deficit dell'attenzione e un'iperattività che non consentono ai bambini di concentrarsi a dovere, o di recepire gli stimoli e le aspettative che un ambiente esterno quale la scuola prevedono.

Comprendere immediatamente gli sviluppi di questo disturbo non appare facile, dal momento che spesso - come riferisce l'A.I.D.A.I - gli insegnanti scambiano quest'affezione con una eccessiva esuberanza che quasi assume i connotati della maleducazione. Discernere le due situazioni appare piuttosto complicato, ma è necessario comprendere le logiche dietrologhe celate nei comportamenti dei ragazzi, al fine di evitare di scambiare una normale propensione dell'infanzia che spinge i soggetti a vivere in modo spensierato, con un disturbo quale l'Adhd che, è bene precisare, non rappresenta una normale fase di passaggio insita nel periodo giovanile.

La polemica

Il provvedimento ha causato una netta scissione tra genitori e psicologi, che portano a sostegno della propria tesi diverse motivazioni. Gli esperti mettono in guardia sulla misura scelta dalle scuole tedesche per contrastare questo disturbo, asserendo che l'utilizzo di giacche piene di sabbia ricorda molto le camicie di forza, un indumento di costrizione usato per immobilizzare i pazienti affetti da disturbi psichiatrici.

Alcuni genitori, invece, mettono in luce l'efficacia di questi gilet, affermando che nessuno costringe i ragazzi ad indossarli, e riportando che ci sarebbero addirittura degli studenti che chiederebbero ai docenti di poterli utilizzare perché gli garantirebbero una maggiore concentrazione, favorendo anche una grafia migliore ed eludendo il tremolio del polso.

Le proteste di alcuni psicologi, però, rientrano in una riflessione più ampia, che dovrebbe prevedere deontologicamente la tendenza di genitori ed insegnanti a comprendere le fenomenologie delle problematiche di ogni singolo bambino, evitando di contrastare i problemi con misure fin troppo generiche.