Che succede nel mondo dei film a luci rosse americano? Sembra stia avvenendo un'ecatombe nella valley californiana. Aveva 23 anni Olivia Lua, la quinta attrice a luci rosse trovata morta negli ultimi tre mesi. Tutte giovani o giovanissime, le cinque attrici sono morte suicide o in circostanze sospette. Olivia era ricoverata in una clinica, un centro di riabilitazione di West Hollywood, Los Angeles: è stata trovata senza vita il 18 gennaio. Ancora non sono chiare le cause del decesso. Sembra che la sera prima avesse assunto un cocktail di farmaci, droghe e alcolici.

Dipendenza dai farmaci

In arte Olivia Voltaire, era ricoverata in una clinica per disintossicarsi da alcol e droghe. Il suo ultimo tweet la notte prima di morire, è un messaggio sibillino: "Lo sento ovunque, non mi fa più paura". A cosa si riferiva? E qualche giorno prima, un altro tweet non meno ermetico: "Nessuna persona viva può essere un angelo per sempre". La sua agenzia, la 'L.A. Direct Models' ha confermato la sua morte dopo i decessi recenti di altre sue colleghe: Shyla Stylez il 7 novembre, August Ames il 5 dicembre, Yurizan Beltran il 14 dicembre, e Olivia Nova, l’ultima in ordine di tempo, il 7 gennaio. Ma le dichiarazioni rilasciate da Derek Hay, proprietario dell'agenzia, lasciano intuire cosa possa essere accaduto senza sgombrare il campo da interrogativi e dubbi: "La famiglia e gli amici intimi nutrivano profonda preoccupazione per il numero di farmaci che le erano stati prescritti.

Se le medicine sono state mischiate a droghe o alcol, è probabile che siano la causa della sua morte". Con l'agenzia la giovane apparsa in diverse serie televisive tra cui "Vixen" e "Hostel XXX", aveva firmato un contratto ad aprile 2017, ma era inattiva da ottobre per problemi personali legati alle sue dipendenze.

Il lato oscuro del cinema a luci rosse

Problemi di salute mentale, disturbi alimentari e abuso di sostanze: bullizzate dai social media e spremute dall'industria del cinema a luci rosse californiana, probabilmente queste giovanissime diventate in tempi record famose, ricche e con un enorme seguito sui social media, non sono riuscite a sostenere ritmi e pressioni di un mondo pieno di ombre che le ha trascinate verso il basso.

A rompere il velo di ipocrisia e omertà per raccontare la cruda realtà, è stata un'altra collega Odette Delacroix. "Le conoscevo tutte, erano belle e di successo, facevano tanti soldi e avevano migliaia di fan. Quindi, in teoria, sarebbero dovute essere felici", ha detto Odette al tabloid "The Sun". E invece ora c'è un macabro elenco in soli tre mesi: Yurizan Beltran, a 31 anni morta di overdose per aver ingerito pillole di sonnifero, August Ames si è impiccata a 23 anni, Shyla Stylez, la più "anziana" morta a 35 anni per cause ancora da chiarire, Olivia Nova, stroncata a 20 anni probabilmente per una overdose di medicinali. E ora Olivia Lua. Le cause di un malessere senza ritorno le ha descritte Odette: depressione, competizione estrema, paura di perdere il lavoro e di essere rimpiazzate da altre ancora più giovani, l'insopportabile pressione dell'industria di intrattenimento per adulti come dei social media.

Nel caso di August Ames aveva rifiutato di girare una scena con un attore omosessuale considerandola troppo a rischio. Per questo è stata accusata di omofobia e bullizzata on line. Odette ora denuncia che molestie continue, messaggi di odio con inviti al suicidio se non minacce di morte riempiono i profili social delle attrici. Eppure a fronte di tanto odio on line, i siti a luci rosse sono i più visitati on line. Ad esempio i video pubblicati sul più famoso, 'Pornhub' nel solo 2016 hanno avuto 87,6 miliardi di visualizzazioni.