"Ho appreso ieri mattina la notizia della scomparsa del caro amico, il giudice Ferdinando Imposimato. C'eravamo visti ultimamente in via d'Amelio a Palermo - ha ricordato il pittore siciliano di impegno civile Gaetano Porcasi, molto vicino al politico e presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione - Stavamo programmando una mostra a Latina. Una volta a Perugia c'erano delle scolaresche che guardavano i miei quadri e il giudice spiegava con molta semplicità i miei quadri agli alunni. La sua spiegazione era semplice e da vero maestro di vita.

È stato molto importante avere questa grande persona accanto".

L'artista siciliano ricorda bene gli occhi luccicanti di gioia dell'ex senatore della Repubblica Italiana che gli davano energia e fiducia per continuare il percorso storico che avevano fatto assieme per combattere le mafie. Diverse sono state le esperienze che hanno svolto assieme: una grande mostra itinerante, "La storia d'Italia". L'evento è stato ospitato con la partecipazione di Imposimato all'inaugurazione a: Perugia, Alcamo, Roma e in provincia di Cagliari. in quest'ultima occasione, Porcasi ha ricevuto il "Premio Nazionale Emanuela Loi".

Il commento di Ferdinando Imposimato sulla pittura di Gaetano Porcasi

"Il linguaggio immediato della pittura" (Ferdinando Imposimato).

"Ho ammirato con stupore e gioia i quadri del pittore siciliano Gaetano Porcasi in una mostra a Tolentino dedicata alla lotta alla mafia. E sono stato folgorato dalla bellezza e dal linguaggio immediato della sua pittura e dei ritratti in cui si coglie una luce vivissima negli occhi e nei visi dei personaggi che egli raffigura.

Sono stato colpito dalla capacità del pittore di penetrare nell'animo di tutti i protagonisti della tragedia della mafia. In particolare sono stati dipinti con rara efficacia e maestria. I ritratti di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, miei adorati carissimi amici e maestri. La dolcezza della loro persona sono scolpite con grande semplicità e profondità psicologica, i colori dominati dal rosso così ben armonizzati nella descrizione degli ambienti e la naturalezza dei volti ci restituiscono due personaggi ancora vivi e presenti con i loro insegnamenti e il loro amore della giustizia.

Questa capacità di presentare due personaggi simbolo della legalità come Falcone e Borsellino nella loro dimensione di uomini sereni e più forti dei loro assassini, più presenti di quanto non fossero vivi, più amari e rispettati di quando agivano nella loro terra, conferisce ai quadri dei due magistrati caratteristiche di straordinaria valenza. Ma non sono solo quei quadri a riscuotere la nostra convinta meraviglia. Tutta la produzione ci consegna un Maestro che rende immortali personaggi ormai consegnati alla storia tragica del nostro Paese".