È morto a Roma a 81 anni Ferdinando Imposimato, ex giudice, avvocato e politico italiano, che alcuni anni fa aveva ricoperto la carica di presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione. L'ultimo giorno dell'anno 2017 era stato ricoverato in rianimazione presso il Policlinico Gemelli della Capitale. Negli ultimi anni si era politicamente avvicinato al MoVimento 5 Stelle, tanto che nel 2013 il suo nome era stato tra quelli ritenuti 'papabili' dal M5s come successore di Napolitano alla carica di Presidente della Repubblica, anche se poi tra le preferenze degli attivisti aveva prevalso il nome dell'ex-Garante della Privacy, Stefano Rodotà.

Il testamento politico di Imposimato

Pochi giorni prima di morire sulla sua pagina Facebook, seguita da più di 125mila persone Imposimato aveva pubblicato un post che invocava maggiore eguaglianza dei diritti, criticando aspramente l'ex-presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, definito "vergognoso" per essersi espresso in difesa della Costituzione dopo aver tentato di cambiarla. L'ex-giudice inoltre criticava l'ex-presidente per essersi recato negli Usa ad incontrare Henry Kissinger. L'ex-segretario di Stato USA, definito da Imposimato "un criminale", avrebbe "spinto per la morte di Aldo Moro". Il post di Imposimato terminava con una critica al mondo della televisione, "asservita alle menzogne".

Dichiarazioni forti che ultimamente avevano caratterizzato il giudice, che più volte ha alimentato "teorie della cospirazione", guadagnandosi la simpatia di molti attivisti pentastellati.

Imposimato e Aldo Moro

Ospite a "Porta a Porta" da Bruno Vespa, Imposimato dichiarò che i servizi segreti avevano individuato il luogo dove era recluso Aldo Moro alcuni giorni prima che fosse ucciso, e che la sua uccisione sarebbe stata decisa da importanti politici italiani dell'epoca.

Dichiarazioni forti da cui il conduttore prese le distanze, e che indussero la magistratura a riaprire il fascicolo sulla morte di Aldo Moro.

Il gruppo Bilderberg

Intervistato da Fanpage a margine di una conferenza in cui presentava il suo libro "La Repubblica delle stragi impunite", nel 2013 l'ex-giudice dichiarò di avere scoperto grazie a delle carte della magistratura che dietro alle stragi che si sono verificate in Italia durante gli "anni di piombo" ci sarebbe stata la regia del "Gruppo bilderberg", ovvero il gruppo che si riunisce a porte chiuse ogni anno invitando importanti esponenti del mondo della politica, dell'imprenditoria, delle banche e dei mass media più influenti del pianeta.