'Cercasi badanti per assistenza anziani'. Quegli annunci pubblicati sui giornali o sul web in realtà erano uno specchietto per le allodole. Un’offerta di lavoro che in realtà aveva finalità diverse rispetto a quelle descritte nel messaggio. Per molti quella proposta si trasformava in un incubo che in alcuni casi sfociava in minacce e ricatti. La vicenda è emersa in seguito ad una serie di denunce presentate all’associazione Progetto Donna Oggi. Nello specifico gli episodi segnalati si sono verificati nella provincia di padova. Per la maggior parte le aspiranti bandanti, o collaboratrici domestiche erano di origine straniere.

A cadere nella trappola degli arzilli vecchietti numerose ragazze di origini rumena. Inizialmente gli uomini conquistavano la fiducia delle donne e gli assicuravano un’occupazione con compiti legati alle faccende di casa e ad alcuni bisogni personali legati a piccoli acciacchi fisici. In realtà i datori di lavoro avevano ben altre mire. Dopo poco tempo, la convivenza con gli anziani diventava sempre più complicata.

Dagli annunci sul web alle richieste esplicite

Le ore di lavoro diventavano un supplizio con le giovani dipendenti che trascorrevano la maggior parte del tempo a cercare di evitare molestie sessuali e avance esplicite. Secondo quanto riferito dal Gazzettino, le donne finite nella ‘rete’ avevano dai ed ai 35 anni di età.

Non solo straniere ma anche alcune italiane avrebbero raccontato di essere state vittime delle richieste particolari degli intraprendenti datori di lavori. Persone attempate, ma anche cinquantenni, avevano studiato l’escamotage dell’annuncio sui giornali con la convinzione di poter vivere momenti bollenti con le aspiranti badanti.

Nelle segnalazioni presentate all’associazione le giovani hanno raccontato che con il trascorrere dei giorni gli uomini diventavano sempre più audaci.

Le minacce di licenziamento

Le mani scivolano dappertutto mentre le collaboratrici domestiche svolgevano le mansioni di casa. Gli inviti a non allungare le mani non erano sufficienti a frenare l’impeto di chi aveva progettato di vivere momenti piccanti con avvenenti e giovani fanciulle.

Si passava dalla 'palpeggiatina' alla richiesta di rapporti intimi. Per raggiungere il loro scopo in molti casi gli anziani arrivavano a minacciare la badante affermando che l’avrebbero licenziata o non riconfermata, se non avesse fatto quanto richiesto. A porre fine il ricatto a sfondo osé la coraggiosa denuncia di una decina di ragazze a Progetto Donna Oggi.