Il ministro minniti ha preso parte, nei giorni scorsi, a Bari, al Comitato provinciale per l'Ordine e la sicurezza pubblica, riunitosi dopo la sparatoria dello scorso 30 dicembre nei vicoli di bitonto. Nell'episodio, una donna estranea ai fatti ha perso la vita, raggiunta da un proiettile vagante. Aveva 84 anni la vittima, ricordata dalla comunità del centro pugliese come una persona di fede, che ha lasciato segni tangibili di carità. Il titolare del Viminale ha dato un segnale di forte vicinanza a coloro che subiscono quotidianamente "l'inaccettabile e prevaricante azione di piccoli gruppi" - si legge sul sito internet del ministero dell'Interno - che si distinguono per il "carattere criminale e mafioso".

La risposta 'sarà molto dura'

Da una prima ricostruzione, quanto accaduto a Bitonto sarebbe riconducibile a una rappresaglia in un conflitto tra clan con un modo di fare "tipico delle organizzazioni mafiose", dedite "alla gestione delle piazze di spaccio", con una spiccata "capacità di reclutamento". Oggi si rende sempre "più urgente una risposta", che "sarà molto dura". Un intervento, ha spiegato Minniti, che non consentirà né zone né "angoli franchi" alla criminalità, facendo esplicito riferimento alle linee d'azione individuate nel corso della riunione, alla quale hanno partecipato anche Franco Gabrielli, capo della Polizia di Stato; Tullio Del Sette, comandante generale dei Carabinieri; Carlo Ricozzi, comandante interregionale della Guardia di finanza; Giuseppe Volpe, procuratore della Repubblica, nonché i primi cittadini di Bari e Bitonto, Antonio Decaro e Michele Abbaticchio.

Azione su 'triplice livello'

Dal sito web del ministero si apprende, inoltre, che lo Stato agirà "su un triplice livello": l'individuazione e l'arresto dei presunti responsabili; l'attività investigativa sulla criminalità organizzata che ogni giorno si muove sul territorio; la predisposizione di un piano, di genere straordinario, mirato al controllo dell'area cosiddetta "metropolitana", espressione di "una cooperazione rafforzata" tra forze dell'ordine e sindaci.

Non c'è una scadenza, almeno non è prevista allo stato attuale, e si andrà avanti fino a quando sarà chiaramente necessario, come a Ostia o a Foggia", "dove è ancora necessario". Un'azione senza rallentamenti, determinata e costante, per ristabilire "principi importantissimi". In primo piano la "libertà dentro la sicurezza", due elementi che in piena democrazia sono di fondamentale importanza, ha sottolineato Minniti.

A Bitonto, nel giorno dei funerali della donna uccisa, è stato deciso il lutto cittadino. Sono state annullate tutte le iniziative organizzate per le festività natalizie, fino domenica prossima.

I bitontini credono in un futuro migliore

Intanto, da più parti, s'invoca più sicurezza a Bitonto, con un massiccio impiego di poliziotti, carabinieri e finanzieri, per un controllo capillare del territorio, anche attraverso posti di blocco, perquisizioni e altre attività. Bitonto, a poco più di quindici chilometri da Bari, è una realtà conosciuta per gli estesi oliveti che la circondano. La produzione olearia rappresenta una delle più importanti risorse economiche della città, che conta oltre 55 mila abitanti.

Un luogo ricco di tradizioni e, soprattutto di storia, con un passato importante sin dall'epoca romana. Lo stemma di Bitonto raffigura un ulivo terrazzato di verde, simbolo di pace. Fa parte anche del Parco nazionale dell'Alta Murgia. Da queste parti è in crescita la presenza turistica, soprattutto culturale, e i bitontini credono in un futuro migliore.