Un territorio in cui il Clima desertico e la siccità non danno tregua. In cui le persone si trovano private del bene più prezioso. In cui l'acqua è razionata al millimetro dal governo centrale. Che il film "Mad Max: Fury road" ci avesse visto giusto circa il destino dell'uomo?

Una pioggia di preoccupazioni

A Città del Capo lo chiamano "day zero": sarà il giorno in cui i rubinetti smetteranno di erogare l'acqua. I funzionari della città avevano già detto recentemente che quel giorno sarebbe arrivato il 22 aprile. Questa settimana, però, hanno spostato la data al 12 aprile.

La città più grande del sudafrica, nonchè una grande attrazione turistica internazionale, corre perciò dei seri rischi. E i residenti della città già si preparano calcolando le proprie riserve giorno per giorno.

Si ricicla l'acqua del bagno per più volte di seguito (il governo ha annunciato di limitare le docce a 90 secondi). E il disinfettante per le mani, una volta visto come inutile, ora è un mercato altamente in crescita. "I capelli non lavati sono ormai un segno di responsabilità sociale", viene dichiarato dai cittadini. Tutti, infine, raccolgono l'acqua dalle condutture alimentate da una sorgente sotterranea a St. James, un sobborgo della capitale.

Ma come si è arrivati a una situazione così disastrosa?

In che modo una delle più sviluppate città africane si sta prosciugando? È stata una crisi al rallentatore, esacerbata da tre fattori in particolare: la peggiore siccità da oltre un secolo, la vastità della popolazione nell'area metropolitana - attualmente di 4 milioni e in rapida crescita - e un clima che cambia rapidamente a causa del riscaldamento globale.

Menefreghismo mortale

Anche con la difficile situazione in cui si trovano, molti dei residenti non hanno diminuito drasticamente il consumo d'acqua, così come ha osservato la sindaca di Città del Capo, Patricia de Lille. La città ha ovviamente abbassato la pressione dell'acqua nella rete idroelettrica, per aiutare ad allungare l'approvvigionamento.

Ma l'utilizzo è ancora 86 milioni di litri al di sopra dell'obiettivo.

"È incredibile come la maggioranza delle persone non sembri interessata e ci stia mandando a capofitto verso il Day Zero", ha detto de Lille in una dichiarazione dell'ufficio stampa. "Non possiamo più chiedere alla gente di smettere di sprecare acqua, purtroppo dovremo costringerli". Persino le chiamate per limitare il consumo individuale a 87 litri al giorno, dicono le autorità, sono state ignorate dai tre quinti delle persone che vivono nella grande Città del Capo.

Cosa succederà?

Resta difficile stabilirlo con certezza. A partire dall'1 febbraio, i residenti potranno utilizzare solo 50 litri, o poco più di 13 litri, di acqua a persona al giorno.

De Lille ha avvertito i cittadini e i potenziali visitatori che la città è gravemente a rischio di rimanere senz'acqua ad aprile. Dopo due anni di siccità che hanno visto la pioggia scendere a circa un terzo dei livelli normali, i serbatoi che riforniscono la città cominciano perciò a rimanere a secco. E per i turisti come per la gente del posto, far fronte alla carenza d'acqua sta già diventando una lotta quotidiana.

La pressione dell'acqua è stata ridotta per limitare il consumo e le perdite, e i tagli nella fornitura idrica stanno diventando sempre più comuni. Città del Capo potrebbe diventare la prima grande città del mondo a rimanere senza acqua. Secondo le stime ufficiali, a partire dal Day Zero "Quattro milioni di cittadini potranno raccogliere 25 litri a persona da uno dei 200 punti di raccolta".

"Un vero scenario da incubo si sta sviluppando sotto i nostri occhi" ha nuovamente dichiarato la sindaca De Lille.

Mentre i consumi più futili, quali il rifornimento a piscine e parchi giochi, cura di giardini e campi sportivi, lavaggio delle strade sono già in forte calo, sarà dura pensare al modo in cui 4 milioni di cittadini potranno trasportare la propria razione giornaliera d'acqua dall'apposito punto di raccolta.