Volkswagen, Bmw e Daimler hanno sperimentato sulle scimmie gli effetti dei gas di scarico: lo rivela un'inchiesta del "New York Times". Il noto quotidiano americano e il periodico di approfondimento tedesco "Bild" hanno pubblicato un'inquietante indagine giornalistica che chiama in causa tre grandi aziende automobilistiche: Volkswagen, Bmw e Daimler. Queste sono finite nel mirino dei mass media per un motivo raccapricciante: hanno valutato gli effetti dei gas di scarico su ben 10 scimmie.

Lo scandalo è legato ad una serie di fattori. Innanzitutto la dubbia utilità - o interesse - che avrebbero simili colossi del mercato automobilistico nell'effettuare dei test su dei primati.

Se anche si fosse trattato di una ricerca di stampo scientifico, ormai è ampiamente dimostrato che la sperimentazione animale non è più necessaria. Per quanto concerne la tipologia dei test, anche se le tre società si fossero messe al servizio della scienza, fornendo strumenti necessari per compiere degli esperimenti e partecipando al loro finanziamento, non sarebbe più eticamente né moralmente contemplabile uno scenario in cui l'animale può o deve soffrire. Questa circostanza, infatti, andrebbe a rovinare l'immagine della multinazionale coinvolta, oltre che indignare l'opinione pubblica mondiale.

Uno degli ultimi test effettuati sui primati, per esempio, riguarda la clonazione delle scimmie: un importante passo in avanti, senza alcun tipo di sofferenza animale, che giustificherebbe fondi e interesse scientifico.

Ma di fronte a brutali esperimenti - anche se durati poco rispetto ad altri effettuati negli anni precedenti - non si può restare indifferenti o accettarli passivamente.

Scopo e descrizione dell'esperimento

Per chi ha letto "Liberazione Animale" di Peter Singer, queste parole risuoneranno come un'autentica nenia. Ma è bene precisarlo, sempre e ogni volta: esperimenti del genere non hanno uno scopo e, se anche lo avessero, la conclusione è talmente banale che ci si può arrivare anche senza effettuarli.

In questo caso, 10 scimmie sono state rinchiuse in un gabbiotto di vetro e sottoposte a gas di scarico per 4 ore. L'obiettivo era capire che effetto facesse su di loro. Per tranquillizzarle, inoltre, sono stati trasmessi persino dei cartoni animati su uno schermo, nella speranza che una tale e insolita distrazione potesse agevolare la prosecuzione del test. Un abominio, insomma, che coinvolge tre grandi case automobilistiche. Tra queste, ad oggi, l'unica a scusarsi pubblicamente con un comunicato stampa è stata la Volkswagen, già finita nel ciclone mediatico per questioni inerenti l'inquinamento ambientale.