In Cina un bambino di 10 anni è arrivato congelato, letteralmente, a scuola dopo aver percorso a piedi 4 km con una temperatura esterna di -9 gradi. Nella foto scattata, si vede il ragazzino con i capelli ghiacciati. In realtà, oltre al colore bizzarro dei capelli, il bambino aveva anche le mani spaccate per il freddo intenso. L'immagine, postata inizialmente nel Paese asiatico, è stata poi condivisa da migliaia e migliaia di persone, trasformando il caso da nazionale a mondiale. Anche la Cina, come altri Paesi protagonisti di una crescita industriale "monstre" negli ultimi decenni, presenta delle forti contraddizioni all'interno dei suoi territori.

Quale migliore fotografia se non lo scatto, divenuto virale in pochi giorni, del bambino arrivato congelato a scuola?

Il caso del bambino cinese congelato

Il ragazzino ritratto nella foto abita insieme ai nonni all'interno di una capanna, in una delle tante aree rurali che rappresentano il passato di una Cina che sta puntando a diventare nei prossimi anni la prima potenza mondiale, superando così gli Stati Uniti. I suoi genitori vivono distanti, poiché lavorano in città. Il trasferimento è d'obbligo se si vuole un impiego, un salario. Più semplicemente, sopravvivere. Nelle stesse aree rurali in cui vive il bambino protagonista della storia di oggi, le case vengono costruite con il fango essiccato.

Nonostante il clamore suscitato per le sue condizioni, il ragazzino ha affermato di amare la scuola. Qui infatti ha la possibilità di imparare "tante cose nuove" e di poter mangiare "pane con latte" per pranzo. Un pasto molto diverso rispetto a quello a cui sono abituati gli studenti delle nostre elementari, dove il servizio di mensa è ben più generoso.

L'amore per la scuola lo ha portato ad affrontare le rigide temperature della stagione invernale, arrivando dentro l'istituto scolastico in condizioni inusuali per gli stessi compagni di classe, ritratti nella foto mentre sorridono.

Chi sono i liushou della Cina

Letteralmente, la parola liushou significa in italiano "lasciati indietro".

Sono quei bambini che devono affrontare tutte le difficoltà di una vita in cui la posizione geografica, il contesto in cui vivi, assume un ruolo fondamentale, per certi versi vitale. La Cina corre, forse troppo, lasciando indietro irrimediabilmente migliaia di persone, tra cui molti bambini. Si stima che negli ultimi anni oltre 300 milioni di contadini sono stati costretti ad abbandonare la propria terra per lavorare in delle catene di montaggio, garantendosi così un salario minimo per sopravvivere.