Prima di introdurre il concetto vero e proprio della pizza, diamo alcuni cenni storici, avendo origini antichissime. Basti pensare che 3000 anni fa la troviamo nell’antico Egitto, in cui la popolazione aveva l’usanza di mangiare le schiacciate per la festa del faraone; in Grecia la gente mangiava focacce di diverso tipo; i romani usavano cucinare le focacce di farro. Dal latino ha origine il termine pizza.

I principali ingredienti della pizza sono il pomodoro e la mozzarella. Si diffonde dal 1730 a Napoli attribuendo i nomi di margherita (pomodoro, mozzarella) e marinara (aglio, olio, origano, pomodoro) e pian piano si diffonde nel sociale nelle varie citta del mondo.



Per realizzare un impasto si possono utilizzare due sistemi:

  • Fare l’impasto a mano su un davanzale di marmo o (come gli antichi) tramite un'apposita maidda in cui si pesta l’impasto fino al punto pasta
  • Usare l'imastatrice

L’impasto si forma utilizzando acqua, lievito madre o di birra, farina, sale e olio quanto basta.

Una volta realizzato l’impasto si passa alla fase di lievitazione, e il numero di ore che deve lievitare dipende da fattori diversi come la quantità di lievito, le condizioni climatiche e  l’orario nel quale si decide di preparare l’impasto. Portando un esempio pratico, se si usa il classico lievito di birra su 1 kg bastano un cubetto di lievito da 25 grammi, ½ litro di acqua, 20 grammi di sale fino marino e olio q.

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Se, invece, usiamo il lievito madre professionale o quello di birra, metteremo all’interno dell’impastatrice ½ litro di acqua, 5 grammi di lievito, 1 kg di farina normale, di semola o per celiaci, 20 grammi di sale e dell’olio d’oliva.

Conviene usare delle buone farine per realizzare una gustosa pizza, di tipo 00 o di tipo 0 , (in casa è sufficiente un sacchetto da 2 kg o da 5 kg).

Una volta completata la lievitazione (quella naturale è la migliore), che va dalle 7 alle 12 ore in base al tipo di lievito, clima e orario, si passa alla fase di sezione della pasta per formare il panetto (di solito dopo 2 ore dalla lievitazione).

Una volta formati panetti di circa 250 260 grammi di peso, si sistemano in apposite cassette al massimo 11 alla volta e si coprono fino al raggiungimento della totale lievitazione.

Appena i panetti sono gonfi, prima d’infornare la pizza si passa alla fase di stesura che può avvenire manualmente oppure col mattarello, fino a formare un disco di diametro 28 - 30 cm quella normale, 40 - 50 cm quella maxi, usando pale idonee.

Una volta formato il nostro disco si passa alla fase di farcitura della pizza, che si può guarnire in tanti modi a piacimento (gli ingredienti classici sono la salsa di pomodoro e la mozzarella).

Si possono aggiungere peperoni, funghi, carciofi, ecc. per soddisfare le nostre esigenze.

Per concludere la pizza si può infornare o sul classico forno a legna.

Per soddisfare il palato di ognuno di noi il forno a legna è il migliore per il gusto della pizza.

Altri forni più comunemente usati sono il forno elettrico, che raggiunge la temperatura di 300 gradi, a differenza di quello a legna che deve cuocere la pizza a 400 - 500 gradi.

Per non consumare molta legna si può utilizzare anche quello a gas. E’ importante sottolineare per il forno classico che la legna migliore da utilizzare è il faggio o l’ulivo.