Per definizione, l'acquafaba è, appunto, un derivato dell'acqua di scarto della cottura dei legumi: utile, preziosa e vegana, può essere utilizzata come degna sostituta degli albumi delle uova. Tipicamente, l'acquafaba, altro non è, che il cosiddetto liquido di governo di tutte le leguminacee, in particolare però, di ceci e fagioli, molto più ricchi di proteine vegetali.

Una crescente comunità di sostenitori di questo preziosissimo composto, ne vanta le caratteristiche principali: la sua omogeneità nell'essere mescolata ad altri ingredienti, la facilità della montatura a neve, la sua forza gelificante e, soprattutto, la sua naturalezza e ricchezza di proprietà benefiche per la propria salute.

Ma come si recupera l'acquafaba?

Il procedimento è semplicissimo: basta bollire la quantità desiderata di leguminacee, in una pentola colma d'acqua non salata; al momento di scolarle, con l'ausilio di un colino per evitare la presenza di eventuali scorie, bisognerà filtrare il liquido di governo e metterlo da parte. È possibile anche recuperare quest'acqua emulsionante da semplici barattoli di legumi già cotti.

A cosa serve l'acquafaba?

L'acquafaba è utilizzata, principalmente, in preparazioni culinarie, come valida sostituta dei bianchi d'uovo; avendone le stesse caratteristiche organolettiche, si è in grado di realizzare pietanze, dove gli albumi fanno da protagonisti: maionese, macarons, prodotti da forno, meringhe e tanti altri.

In questo articolo vediamo come preparare le meringhe con l'acquafaba

Occorrente

  • 100 gr di acquafaba (non salata);
  • 150 gr di zucchero bianco o di canna, a velo;
  • 1 cucchiaino di succo di limone, aceto o cremortartaro;
  • una frusta da cucina manuale o elettrica.

Procedimento

  • Emulsionare l'acquafaba con un cucchiaino di succo di limone, aceto di mele o cremortartaro;
  • sbattere il composto a neve, fino a raggiungimento dell'omogeneità desiderata;
  • aggiungere lo zucchero a velo, finemente setacciato, e continuare a sbattere;
  • inserire il composto in una sacca a poche e realizzare delle piccole meringhe, su di una teglia foderata con carta forno;
  • infornare per circa 3 ore a 80°.