Grazie alla catena di ristoranti Rossopomodoro adesso l'arte del pizzaiolo napoletano è patrimonio immateriale dell'Unesco. Il #pizzaUnesco contest 2017 organizzato dal sito web mysocialrecipe.com è iniziato a giugno e la finale con la premiazione dei vincitori si è svolta a Palazzo Caracciolo di Napoli il 14 novembre scorso. La catena di ristoranti napoletana presente in diverse parti del mondo e in tutto il territorio nazionale con circa 131 locali si è fatta promotrice di questo traguardo grazie ad un'intensa campagna di raccolta firme durata 2 anni (in cui sono state raccolte 2 milioni di firme), che alla fine ha portato i frutti sperati.

Mysocialrecipe è, invece, la piattaforma di deposito e certificazione di ricette originali ed ha sostenuto la candidatura di questa arte a patrimonio dell'umanità. Il contest è iniziato in occasione del pizza Village a Napoli e ha visto partecipare 232 pizzaioli da tutto il mondo, ma alla fine solo 11 sono stati premiati, tra cui il pizzaiolo del ristorante Rossopomodoro situato all'interno del centro commerciale Omnia Center di Prato, in Toscana, Domenico Pentella, grazie alla sua Pizza Papillon, realizzata con ripieno di ricotta di bufala, fior di latte dei Monti Lattari, salame Napoli, condimento di datterini gialli di Battipaglia, pomodoro del Piennolo dell'area vesuviana, bresaola di bufala, pesto di basilico e ricotta salata.

La sua è stata la pizza che ha avuto più visualizzazioni sul web, con oltre 120 mila visite, per cui ha avuto la menzione speciale.

L'importanza dell'artigianalità

Il pizzaiolo Pentella, sentito da noi a riguardo, ha voluto sottolineare quanto sia importante questo riconoscimento e cosa significhi: "Ho partecipato a questo contest inizialmente per gioco, poi sono riuscito ad arrivare fino in fondo e a raggiungere questo obiettivo.

Ciò significa quanto sia importante questa arte, anche perché bisogna saper realizzare la vera pizza napoletana, è fondamentale l'aspetto artigianale della lavorazione e bisogna saperla presentare a chi andrà a gustarla, perché è come dipingere un quadro e quindi anche l'occhio vuole la sua parte"

Sei diplomato alla scuola alberghiera, oltre ad essere iscritto all'APN (Associazione Pizzaiuoli Napoletani): ma esiste una disciplina didattica a riguardo in questo percorso di studi?

"Purtroppo ad oggi non è ancora stata presa in considerazione la possibilità di inserire lo studio dell'arte bianca nella didattica delle scuole alberghiere e secondo me sarebbe il caso di pensare all'introduzione di ore dedicate a questa disciplina".

Quali possono essere i vantaggi e i rischi che il riconoscimento Unesco può portare?

"Il rischio potrebbe essere la speculazione che qualcuno potrebbe fare, perché i ristoranti potrebbero proporre la pizza napoletana riconosciuta dall'Unesco per attirare clienti e poi può darsi che non sia effettivamente così, non è il caso della pizza Papillon realizzata da me, perché è certificata, al massimo potrebbero copiare la forma. Tuttora la mia pizza è la più cliccata del web.

I vantaggi possono essere tanti".

Un vantaggio potrebbe essere il lavoro in un luogo come Napoli e il sud in generale per i giovani che sarebbero incentivati ad imparare un mestiere importante, tenendo conto del problema della disoccupazione che ha sempre afflitto questi luoghi?

"Questo può essere un vantaggio e una speranza per Napoli e per la Campania, come per tutto il sud. Se ciò portasse più lavoro a Napoli, ad esempio, potrebbe essere un buon inizio per risolvere le problematiche legate alla disoccupazione,soprattutto quella giovanile, così come in altre zone della Campania".