Luigi Einaudi nasce a Carrù (Cuneo) il 24 marzo 1874 e visse la sua intera esistenza a Dogliani. È stato un economista - uno dei primi pensatori liberisti - un giornalista, un politico italiano, ed eletto Presidente della Repubblica l'11 maggio 1948 (è stato il secondo Presidente della Repubblica).

Tantissimi sono altresì gli altri incarichi ricoperti precedentemente: vice Presidente del consiglio dei Ministri, Governatore della Banca d'Italia tra il '45 ed il '48; Ministro del Bilancio, delle Finanze e del Tesoro. Ebbe, inoltre, una rilevante carriera universitaria; dopo il conseguimento della laurea in Giurisprudenza nel 1985, ottenne la cattedra al corso di laurea in Scienza delle Finanze all'università di Torino e poi alla Bocconi; insegnò di legislazione industriale ed Economia politica al Politecnico di Torino.

Ottenne riconoscimenti, la "laurea honoris causa", anche da università straniere come quella di Oxford, di Parigi e di Algeri. Fu rettore dell'università di Torino fino a quando, proclamata la Repubblica di Salò, lasciò l'incarico per rifugiarsi in Svizzera.

Come giornalista - indiscussa la sua personalità poliedrica - scrisse per i maggiori quotidiani, in primis, agli albori della sua carriera, per la rivista Critica socialista, successivamente, soprattutto per testate nazionali come "Il Corriere della Sera" (che abbandonò nel 1927 quando passò sotto il controllo del regime fascista) e "La Stampa".

Pensiero politico-economico

Il pensiero economico è contenuto nel testo "Dei concetti di liberismo economico e di borghesia e sulle origini materialistiche della guerra" in cui sostiene l'importanza del liberismo economico.

Fu ideatore di una teoria finanziaria racchiusa in un suo saggio intitolato "Concetto di reddito imponibile e sistema di imposte sul reddito consumato" da cui derivò il sistema di prelievo fiscale in base ai redditi prodotti e portò alla elaborazione dell'attuale dichiarazione dei redditi.

Luigi Einaudi morì a Roma il 30/10/1961; la salma si trova nella tomba di famiglia a Dogliani, il paese dove amava trascorrere le vacanze con la gente del posto.