Giovanni Boldini, con 40 opere provenienti da collezioni private, sino al 18 gennaio al Gammanzoni. Giovanni Boldini è ormai un pittore noto ai più. Grandi monografiche sono state realizzate negli anni passati anche a Como, nelle sale di Villa Olmo, alcune sue importanti opere erano inevitabilmente presenti alla mostra sulla Belle Epoque organizzata a Forlì lo scorso anno presso il Museo di San Domenico, ma questi 40 ritratti, gioielli di bellezza incomparabile, ora sono esposti al Gam Manzoni, Centro Studi per l'Arte Moderna e Contemporanea di Milano sino al 18 gennaio.

Rimane dunque appena poco più di un mese per ammirare opere che provengono da collezioni private e la cui esposizione curata da Enzo Savoia e Francesco Luigi Maspes offre una occasione inedita per conoscere ancor meglio l'ingegno inarrivabile del pittore ferrarese.

La mostra si apre con una immagine tipica dell'epoca ' La lettera' (1873) e si vede una donna aristocratica che, china sullo scrittoio, è intenta a scrivere una lettera d'amore, e il gesto, così carico di peso, lo si intuisce dalla curva delle spalle e dell'intero busto proteso in avanti e colto sulla scia serica di abbondanti vesti lucenti. Sempre sul capo originali e preziosi cappellini, o acconciature con capelli raccolti e i vezzi della moda dell'epoca sono tutti finemente ritratti, sempre con quel gusto e quella originalità tipica del Boldini del periodo parigino, che comunque rielabora la lezione degli impressionisti.

Particolarità della mostra è che la serie dei dipinti che ripercorre l'intero arco della produzione del pittore s'incentra sui quadri parigini, tanto che l'esposizione porta il titolo Parisien d'Italie. Così accanto alle dame della più alta nobiltà, vedasi il bellissimo ritratto della principessa Radzwill, troviamo dipinti di nudi, ripresi con punti di vista arditissimi e insoliti.

Sembrano scatti veloci, istantanei, più che dipinti, e ritraggono le beltà femminili in pose osè e mozzafiato, ma su tutte rimane lo sguardo dell'esteta, che rende con tocchi veloci e con pochi dettagli la bellezza di un corpo e lo sguardo incantato delle signore.

Grande pittura quella del Boldini che sa soffermarsi anche sui paesaggi e non manca nella mostra la serie di quadri dedicati a Venezia.

Straordinario il quadro intitolato 'Il porto di Venezia' (1900-1905), o Canal Grande a Venezia (1900-1905), o Rio a Venezia con il campanile dei Greci (1895), ma anche ritratti dedicati ad una delle sue amanti ' Berthe esce per la passeggiata' (1874). Nella serie delle principesse e della nobiltà troviamo 'Ritratto di signora con cappellino scuro' (Madame Hugo) 1902, o il ritratto della marchesa Margherite Rochefort Lucay, o della principessa C. d'Isemburg Birtein (1898) e ritratti di note attrici dell'epoca. Una pittura che risente della lezione dei suoi contemporanei e dei grandi del passato ma che possiede una sua inconfondibile proprietà, quella di saper rendere, forse come nessuno, le nuance dei colori e la sericità traslucida delle vesti, un vero tripudio per gli occhi e un documento di un'epoca che presto verrà spazzata via dai grandi stravolgimenti della storia.

Consigliamo, dopo la visita al Gam anche una sosta nelle stanze della galleria Antica Bottega dove sono in visione opere di incomparabile bellezza appartenenti a pittori di fine secolo.

Va inoltre ricordato che dal 1 febbraio sino al 14 giugno il Museo di San Domenico di Forlì dedica al pittore Boldini una grande mostra.