Rimane appena un mese per visitare la mostra 'Da Giotto a Gentile da Fabriano' allestita e curata da Vittorio Sgarbi presso la cittadina di Fabriano, città creativa secondo l'appellativo riconosciuto alla cittadina dall'Unesco. La mostra, che doveva chiudere i battenti a novembre, visto lo strepitoso successo di pubblico è stata prorogata sino a domenica 18 gennaio e il 13 dicembre 2014 aveva totalizzato il record di ben 60.000 visite.

L'ipotesi che attraverso il catalogo edito Mandragora e curato da Giampiero Donnini e Stefano Papetti si profila è l'esistenza, sull'onda delle esperienze pittoriche realizzate sulla Basilica di Assisi, di una vera e propria scuola marchigiana e fabrianese di pittori poco noti ma dotati di grande forza espressiva che hanno lavorato nelle chiese degli ordini mendicanti della zona.

Sono circa un centinaio le opere esposte presso la Pinacoteca Civica Bruno Molajoli di Fabriano, ma le chiese entro le quali si articola il percorso espositivo sono la Chiesa di Sant'Agostino, la Chiesa di San Domenico e la Cattedrale di San Venanzio. I maestri poco noti, ma di efficacia straordinaria, sono il Maestro di Campodonico, di cui si può ammirare alla mostra una sublime annunciazione, Allegretto Nuzi, Francescuccio di Cecco Ghissi (definito da Sgarbi il Klimt dell'epoca), il Maestro di Sant'Emiliano e il Maestro dei Magi.

Le opere incantevoli presenti alla mostra sono accompagnate da una ricca serie di manufatti nel campo dell'oreficeria e della scultura che testimoniano la ricerca di bellezza e di sentimento religioso presenti nei secoli Duecento e Trecento nei nostri territori.

Ovviamente accanto ad opere di Giotto (il San Francesco e il San Giovanni Battista), si possono ammirare lavori di Pietro Lorenzetti, un San Francesco di Cimabue, e opere di Gentile da Fabriano.

La mostra dunque persegue due finalità, quella di conoscere il lavoro di una vera e propria 'nuova scuola' di artisti operanti nella zona e quella di ammirare l'evoluzione iconografica, spaziale e strutturale della rappresentazione sacra che percorre due secoli di storia.

Con tale esposizione che rimarrà aperta anche nei giorni delle feste natalizie, le Marche si attestano come regione che sa custodire tesori ineguagliabili di Arte medievale e insieme come territorio di grande fervore religioso e dotato di incomparabile bellezza artistica.

La mostra è stata voluta grazie alla collaborazione della Fondazione della Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana, la Veneto Banca, il Comune di Fabriano, la Regione Marche, la Sovrintendenza delle Marche e dell'Umbria e la diocesi di Fabriano e Matelica.