Al 27 gennaio si associa la Giornata della Memoria per non dimenticare la strage perpetrata da pochi nei confronti di una moltitudine. Ebrei, ma non solo: dissidenti, omosessuali, appartenenti a confessioni religiose come Pentecostali e Testimoni di Geova, prigionieri di guerra, portatori di handicap e malati di mente, Rom e altri gruppi etnici ritenuti inferiori alla Razza Ariana, uno dei pilastri dell'ideologia del Terzo Reich.

Al loro arrivo, i prigionieri venivano qualificati secondo il tipo di crimine che avevano commesso; i guardiani dei campi li potevano distinguere dal contrassegno che erano obbligati ad indossare sui loro abiti.

Gli Ebrei avevano, naturalmente, la Stella di David gialla, i testimoni di Geova, un triangolo viola, agli zingari era assegnato un triangolo marrone che diventava rosa per gli omosessuali.

Il termine shoah, dall'ebraico 'distruzione, sta ad indicare il genocidio degli Ebrei. Iniziata nel 1933 con restrizioni nei ghetti degli Ebrei tedeschi, la persecuzione contro questo popolo ha raggiunto il culmine durante la seconda guerra mondiale quando, nel 1941, si sono cominciate ad organizzare strutture nelle quali veniva praticato lo sterminio di massa; uomini e donne senza alcuna distinzione di età, venivano gasati e poi cremati, non senza, prima della morte, passare attraverso sofferenze fisiche e psicologiche che sono ai nostri occhi, inimmaginabili.

Circa due terzi degli Ebrei europei sono stati letteralmente annientati in questo modo.

Quando parliamo di Olocausto, il termine si fa più generale e si parla di tutti gli altri. Anche queste persone sono "passate per il camino" come dice il titolo di un libro di Vincenzo Pappalettera, internato a Mauthausen e liberato dalle truppe alleate.

Non si sa con esattezza quante persone siano morte, ma si stimano circa 17 milioni di vittime. E ancora c'è qualcuno che si ostina a negare queste atrocità, nonostante le esperienze raccontate dai pochi sopravvissuti e dai testimoni che hanno visto con i loro occhi, nel momento della liberazione, che cos'erano i campi di sterminio.

Genocidio, Olocausto, Shoah. Questi termini non sono purtroppo finiti con il 1945. Ancora adesso, in tante parti del mondo, a volte anche relativamente vicine a noi, vengono annientate le vite di migliaia di persone, in tanti modi, con tanti pretesti. L'intolleranza verso coloro che ai nostri occhi sono diversi è un fenomeno strisciante: non bisogna lasciarsi influenzare da parole e azioni che possono contribuire a generare sentimenti di spregio o addirittura di odio.