Su Van Gogh si è tanto scritto,ma vale la pena ricordare che rimangono appena quattordici giorniper vedere una mostra che non può non piacere.

Le opere esposte sono circa una cinquantina e provengono dal Kröller-Müller Museum e daaltri importanti musei del mondo. L'esposizione è curata KatleenAdler che ha scelto quadri ispirati al tema della terra e delduro lavoro dei campi. Ma si è detto, e va ribadito, che laparticolarità di tale mostra è quella di offrirci un doppiobinario di osservazione, perché se sul muro sfilano più dicinquanta quadri, tutti assoluti capolavori, poi nellebacheche troviamo le pagine della fitta corrispondenza tra l'artistae il fratello Theo che a Parigi faceva il mercante d'Arte eaveva avuto l'onore di inserire il fratello nel giro dei pittori piùinnovativi che operassero in quel momento in terra di Francia.

E'così che Van Gogh aveva conosciuto l'impressionismo, lui cheimpressionista lo era già di suo, senza saperlo. Girare poi per laProvenza gli ha permesso di fermare sulla tela quelle immaginidi giardini affollati di fiori di ogni tipo che il visitatore trovaal termine della mostra o quel Paesaggio con covoni di grano eluna che sorge, che rimarrà saldato nell'immaginario collettivocredo per l'eternità.

'Per quanto concerne quello che stofacendo io, mi sono mancati i soldi per pagare i modelli' scriverà al fratello, e aggiungeràancora, 'ma ho fatto una serie di studi sul colore dipingendosemplicemente dei fiori. Quindi sto lottando per la vita e l'avanzarenell'arte impressionista'. E l'arte impressionista, con lui più cheavanzare, ha trovato il suo pieno trionfo, un trionfotutto atipico.

Perchè l'opera di Van Gogh, più che rientrare nelgrande filone dell'arte impressionista, è opera sua. Ma neppure Van Gogh ne è completamente consapevole. In quelquadro indimenticabile che è la Veduta di Sait Maries de la Mer ( 3giugno 1888), c'è ovviamente la lezione impressionista, ma c'èsoprattutto quel gusto tutto suo di scomporre il colore in millesegni di diverse sfumature, e lo si vede principalmente dai ciuffid'erba che sbucano sul bordo in basso del quadro prima che la vistasi perda nei filari delle vigne a ridosso del paese, oppure nelquadro Natura morta con patate, dove i perimetri delle patatesono segnate dal blu, ovvero dallo stesso colore che sottolinea ilriflesso sotto il vaso.

Il colore, quel grande strumentovisivo che è sostanza in pittura, è il vero regnate della scena, maè il colore naif di Van Gogh, ovvero di un uomo che pativa lafame, ma portava l'oro negli occhi e nelle mani. Da vedere dunque eda non perdere una mostra organizzata dal Comune di Milano, insieme al Sole 24 Ore e Arthemisia Group, per fissare nellamente immagini di un mondo fatato, con le fantasmagorie cromaticheche solo un genio poteva restituire sulla tela. La mostra, ricordiamoancora, chiuderà l'8 marzo, e Palazzo Reale poi ospiterà dal12 marzo la mostra sull'arte lombarda dai Visconti agliSforza.