Auguri ragionier Fantozzi! Era il 27 marzo 1975 quando nelle sale cinematografiche venne proiettato il primo film di quella che sarebbe divenuta la saga più celebre del Cinema italiano: "Fantozzi". Protagonista storico delle pellicole è Paolo Villaggio, che dà volto e spessore ad uno dei personaggi più sfortunati di sempre: il ragioniere Ugo Fantozzi. Emblema dell'italiano medio, l'anti-eroe per eccellenza, intento ad affrontare giorno per giorno i "terribili" ma ordinari ostacoli della vita. Sono passati 40 anni dall'esordio al cinema, ma nella nostra mente Fantozzi non invecchia mai.

In realtà Fantozzi nasce prima di uscire nelle sale cinematografiche. Era il 1968 quando appare per la prima volta in tv nel programma "Quelli della domenica": Villaggio interpreta l'impiegato Fantocci, che racconta delle sue domeniche da impiegato sfortunato. Poi è la volta della stampa: Fantozzi appare sull' "Europeo" con alcuni brevi racconti che gli garantiscono grande successo, tanto che questi stessi verranno poi raccolti in un libro, "Fantozzi", pubblicato dalla Rizzoli nel 1971 (un milione di copie vendute). Dopo il boom di vendite del romanzo è la volta dei film. Nel 1975 esordisce al cinema "Fantozzi", il primo dei dieci capitoli della storica saga, diretto dal regista Luciano Salce.

Il film sbanca al botteghino incassando 5 miliardi e oltre 125 milioni di lire. Nel 1976 esce "Il secondo tragico Fantozzi", sempre diretto da Salce. Poi è la volta della regia di Neri Parenti con i film "Fantozzi contro tutti" (1980); "Fantozzi subisce ancora" (1983); "Superfantozzi" (1986); "Fantozzi va in pensione" (1988); "Fantozzi alla riscossa" (1990); "Fantozzi in paradiso" (1993) e "Fantozzi il ritorno" (1996).

L'ultimo film è del 1999, "Fantozzi 2000 - la clonazione", diretto da Domenico Saverni.

Bisogna ricordare però anche gli altri protagonisti di questa fortunata avventura: grandi attori del cinema italiano che hanno dato un'anima ai personaggi interpretati. Abbiamo la moglie Pina, interpretata prima da Liù Bosisio, poi da Milena Vukotic; Plinio Fernando nei ruoli della bruttissima figlia Mariangela e in seguito della nipote Ughina; Anna Mazzamauro nei panni della prorompente signorina Silvani, amante di Fantozzi e Gigi Reder, il ragionier Filini, amico e collega inseparabile di Fantozzi.

Insomma, quarant'anni (nell'Ufficio Sinistri) e non sentirli! Fantozzi rimane un personaggio intramontabile: l'emblema di un'epoca (gli anni '70-'80); esempio di uno spaccato della società italiana, l'Italia del "posto fisso"; figura rappresentativa della classe piccolo borghese: l'impiegato "zerbino" coi potenti e aggressivo e frustrato con chi lo ama. Di lui ci rimangono impresse le frasi ("com'è umano.."), le disastrose gag, i congiuntivi di fantasia ("ragioniere batti?!" "ma come mi dà del tu?" "no dico, batti lei!") e l'espressione impaurita di chi affronta la vita con rassegnazione. Ma infondo ognuno di noi è un po' Fantozzi, come dice lo stesso Villaggio: "i quarantenni, cinquantenni sconfitti di oggi mi ringraziano per averli liberati dall'incubo di sentirsi soli." I Fantozzi di oggi per lui sono quelli tra i 25 e 40 anni: i disperati, senza una lira in tasca e senza futuro, che al massimo sono precari "mentre Ugo Fantozzi aveva lo stipendio fisso".