Che Milano sia la capitale italiana della moda lo sanno tutti, ma che oltre a ciò si possa considerare anche la capitale della storia del costume è forse meno noto. Ad ogni buon conto il Comune di Milano per le date del 4 marzo, 11 marzo e 18 marzo organizza un ciclo di tre conferenze dedicate a Grazietta Butazzi Lectures II serie.

Grazietta Butazzi è stata una storica del costume che si è tanto prodigata nella ricerca storica dividendosi tra il Museo Poldi Pezzoli, la raccolta delle Stampe A. Bertarelli, e le civiche collezioni di moda e costume conservate a Palazzo Morando.

In suo onore viene organizzato questo ciclo di tre conferenze. Nel corso delle tre conferenze dislocate rispettivamente al Museo Poldi Pezzoli, al Castello Sforzesco, e a Palazzo Morando verrà affrontato il seguente tema: La moda nel seicento, tra crisi economica e innovazione, materiali e saperi e verrà dunque spiegato come le manifatture lombarde dovranno adeguarsi alle restrizioni dell'epoca e, per rimanere a galla, offrire comunque stoffe ricercate e meno costose.

Ma la particolarità di queste tre conferenze, fissate tutte per le ore 18, è che oltre a mostrare tre preziosi trattati del colore datati fine cinquecento e primi del seicento, e un campionario di sete italiane del 1628 con riportati i colori, offrirà la visione di uno degli abiti più preziosi ritrovati da Grazietta Butazzi, una veste seicentesca ricamata con filato e lamella d'argento, su cui gravava un enigma inestricabile.

Sia nella conferenza dell'11 marzo che in quella del 18 marzo tale enigma verrà sciolto grazie anche agli interventi di studiosi come Jenny Tiramani, della London Historical School of Dress, e del restauratore di manufatti tessili, Francesco Pertegato.

Per chi si appassiona ai temi dei tessuti e della storia del costume queste tre conferenze sono un'occasione unica per comprendere un'epoca complicata come il Seicento e l'evoluzione della storia del costume e per capire come proprio i momenti di crisi grave siano quelli in cui la ricerca ha permesso alle manifatture lombarde di rimanere sul mercato offrendo risposte innovative e tecnologicamente più avanzate, anche nel lontano seicento. Tutte le conferenze sono gratuite sino ad esaurimento dei posti, dunque si raccomanda una partecipazione vivace e feconda.