È uscito ieri, giovedì 16 aprile, nelle sale cinematografiche italiane il nuovo film di Nanni Moretti, Mia Madre. In questo stesso giorno è stata annunciata anche la notizia che il regista controverso parteciperà proprio con questo film al Festival di Cannes. A concorrere per la Palma d'Oro, oltre a Nanni Moretti, ci sono anche altri due registi made in Italy: Paolo Sorrentino con Youth e Matteo Garrone con il Racconto dei racconti. Una bella sfida fra tre validissimi registi del panorama cinematografico italiano.

Mia Madre, Nanni Moretti e la sua vita fuori dai riflettori

In seguito alla conferenza stampa del film, Nanni Moretti si racconta. "Mia madre è un film autobiografico" sostiene ed è frutto di esperienze vissute. Dopo quattro anni ritorna sulla scena raccontando al pubblico le proprie esperienze, esattamente dal suo punto di vista. Con la sua sprezzante ironia, ha cercato di prendersi in giro e ha voluto giocare un po' con le sue sensazioni. A lavoro concluso, stanco ma soddisfatto, il regista sottolinea che non è stato facile girare un film sulla sua vita, quella più intima, quella più privata, quella che portava a casa quando le luci dei riflettori si spegnevano. Quella che pochi conoscono, quella che nessuno conosce.

L'esperienza della morte della madre durante le proiezioni di Habemus Papam le ha vissute solo lui. Ed ecco che partendo da questa sensazione di smarrimento, paura e sconforto, Nanni Moretti proietta tutto in un film. Nel cast l'attrice Margherita Buy è una regista cinematografica, impegnata nelle riprese di un film, l'ultimo della sua carriera.

Ma come tutti i registi, fuori dai ciak ognuno ha una sua vita. Si ritrova quindi a combattere con i problemi di una figlia adolescente, con la separazione dal marito (interpretato da John Turturro) e con la malattia della madre ormai anziana.

Il regista romano racconta questo dramma intimo con lo stile morettiano che lo contraddistingue. Moretti comunica con semplicità, ma trasmette inadeguatezza. È ironico, ma vuole condurre alla verità con onestà intellettuale.