L'EF English Proficiency Index è la più grande classifica mondiale che ordina i Paesi non madrelingua in base alla loro conoscenza della lingua inglese. L'Italia, nell'ultimo rapporto relativo al 2014, si colloca al 27° posto su 63 Paesi oggetto di osservazione, all'interno di una fascia intermedia cui è stato assegnato un livello medio di competenza. I Paesi con un alto livello di competenza (parliamo ovviamente di Paesi dove l'inglese non è la lingua madre) sono sei: Danimarca, Olanda, Svezia, Finlandia, Norvegia, Polonia e Austria.

Questo rapporto riguardante gli adulti non madrelingua ha assunto negli ultimi anni un'importanza sempre maggiore, non vi sfuggirà il perché.

I ricercatori dell'Università di Harvard hanno dimostrato, infatti, che esiste una netta correlazione tra l'indice di conoscenza dell'inglese e l'aumento del reddito pro capite di un Paese. Più si ha dimestichezza con la lingua che governa gli affari internazionali e più cresce il reddito pro capite. Non solo: all'interno dello stesso Paese, i ricercatori hanno messo in evidenza come gli individui con una conoscenza eccellente rispetto alla media del Paese percepiscano salari mediamente superiori del 30%. Nell'ambito della stessa ricerca è emersa la correlazione tra l'English Proficiency Index e lo Human Development Index ovvero l'aspettativa di vita, l'istruzione e la qualità della vita di un individuo che aumentano all'aumentare della conoscenza della lingua inglese.

L'EF EPI non a caso è diventato uno strumento molto utilizzato da aziende pubbliche e private. Va da sé l'importanza che riveste in ciascun Paese la capacità di investire sull'apprendimento della lingua inglese da parte dei propri Governi, tant'è che in un recente sondaggio una percentuale considerevole di italiani ha dichiarato di essere favorevole a degli aiuti di Stato per l'insegnamento della lingua inglese.

Analogamente, le famiglie sono chiamate ad investire nell'interesse dei propri figli. La lingua inglese rappresenta la porta d'accesso a molte opportunità, che non sarebbe giusto negare ai più piccoli tra i cittadini.