Non si può di certo negare che sia stata una grande delusione non vedere, tra i premiati della 68a edizione del Festival di Cannes, "Youth - la giovinezza" di Paolo Sorrentino. Non ce ne voglia l'intenso Nanni Moretti di "Mia Madre" e nemmeno il geniale Matteo Garrone de "Il racconto dei racconti", però eravamo in molti a tifare per la nuova opera del regista napoletano, già premio Oscar con "La grande bellezza".

"Youth" è infatti un film delicato, emozionante, poetico, drammatico e a suo modo ironico. Al centro la storia di due artisti non più giovani, amici da sempre, che hanno un modo diverso di vivere e accettare il tempo che passa.

Fred Ballinger è stato un grande direttore d'orchestra, ma ha deciso di smettere e di ritirarsi a vita privata, crogiolandosi nell'apatia e cercando di recuperare il rapporto con la figlia Lena, ormai adulta, che non smette di rinfacciargli quanto lei e la madre avessero avuto bisogno di lui in passato. Mick Boyle è un regista, con in curriculum ben pochi film memorabili, che sta lavorando ossessivamente a quello nuovo, che vorrebbe tanto fosse il suo "testamento artistico".

La trama 

Fred e Mick si trovano ogni estate sulle Alpi Svizzere, dove sono abituati a passare l'estate, nel relax e stavolta la loro villeggiatura viene movimentata da diversi eventi ed incontri: dall'abbandono di Lena da parte del marito (che tra l'altro è il figlio di Mick) ai discorsi esistenzialisti-artistici con il giovane attore Jimmy Tree (lì per preparare il suo nuovo ruolo), dalla visione dell'affascinante Miss Universo a quello di un personaggio tanto simile a Maradona, fino all'arrivo di un messo della Regina d'Inghilterra che vorrebbe tanto che Fred tornasse ad esibirsi per lei in occasione del compleanno di suo marito (il duca di Edimburgo).

Non mancheranno per i due amici i momenti di riflessione, che li porteranno a fare il punto della situazione. Tutto questo viene raccontato da Paolo Sorrentino con il suo consueto stile elegante e a tratti visionario, dove la macchina da presa si muove a ritmo di musica. Una musica che cambia continuamente genere e tonalità, così come piace a lui, che stavolta ha saputo calibrare abilmente gusto estetico e potenziale emotivo, aprendo ancora di più il canale dei sentimenti.

Ciliegina sulla torta il suo cast internazionale (con Loredana Cannata come unica italiana): Michael Caine, Harvey Keitel, Racheil Weisz, Paul Dano e Jane Fonda in primis (un vero peccato che non sia stato premiato nessuno di loro).

Insomma, un piccolo-grande gioiello questo "Youth - La giovinezza" e il pubblico italiano (che forse è finalmente stanco di tutte le commediole inutili che vengono propinate durante l'anno) se ne è accorto, tanto che è andato a vederlo al Cinema e anche in maniera massiccia.

Il film di Paolo Sorrentino è infatti campione di incassi e nelle grandi città sono state viste anche lunghe code alla biglietteria.

Basterà questa come consolazione? Si, ma vogliamo ricordare una cosa: "La grande bellezza" nel 2013 partecipò al Festival di Cannes tornando a casa a mani vuote, ma qualche mese dopo vinse addirittura l'Oscar. Giungete voi alle conclusioni.