Giovani, belli e di successo. Cosa potrebbero volere di più Nicolas Vaporidis, Primo Reggiani e Matteo Branciamore? Una riposta a questa domanda effettivamente l'avrebbero, ossia aiutare i giovani talenti a produrre i loro contenuti. Per questo motivo hanno creato la Drive Production Company, della quale hanno parlato oggi al Taormina Film Fest, e con la quale sono passati dal set agli uffici di produzione, trasformandosi così in un trio guida per la nuova generazione di artisti.

«Non vogliamo di certo metterci dietro una cattedra e dire a qualcuno cosa è giusto o cosa è sbagliato - ha dichiarato Primo Reggiani al Taormina Film Fest - abbiamo semplicemente deciso di mettere a disposizione di chi è più giovane di noi l'esperienza che abbiamo maturato in tanti anni di lavoro in questo settore».

La Drive Production Company è un progetto ambizioso che riunisce sotto lo stesso tetto più professionalità, dagli autori agli attori, in un contesto alimentato dalla libertà di espressione.

«Raccontiamo le storie che noi per primi vorremmo vedere in tv o al Cinema - ha spiegato Nicolas Vaporidis - non ci mettiamo a calcolare se un determinato progetto avrà o meno successo, magari ciò che produciamo sarà un fiasco commerciale, ma quello in cui noi crediamo fortemente è la qualità del nostro prodotto, non quanti soldi potrebbe o meno incassare. Proprio per questo motivo sperimentiamo molto, mettiamo alla prova delle idee che il circuito "istituzionale" non produrrebbe mai e poi mai, e invece noi ci investiamo tutti noi stessi».

Dopo tanti anni, e qualche rammarico professionale, i tre attori si sono quindi messi in gioco in prima persona, sia professionalmente che economicamente, per realizzare qualcosa in cui, si percepisce, credono fermamente. «In Italia mai nessuno è contento - ha sottolineato Branciamore - se si è prime donne si viene criticati, se ci si mette a disposizione del prossimo si viene accusati di buonismo.

Noi vogliamo semplicemente dare alla nuova generazione di autori, attori e tecnici, la possibilità di proporre le loro idee e di essere guidati, da qualcuno che c'è già passato, nel loro sviluppo. Quando noi in passato abbiamo avuto bisogno di una figura del genere, non abbiamo avuto nessuno a cui rivolgerci. E la soddisfazione più grande è vedere negli occhi dei ragazzi che vengono a proporci le loro idee la felicità di essere finalmente ascoltati da qualcuno che vuole credere in loro e nella loro voglia di fare il grande salto dall'amatorialità all'essere dei professionisti".

"E a chi ci critica sempre e comunque - ha concluso Vaporidis - rispondiamo che almeno noi, nel nostro piccolo, proviamo a fare la differenza, proviamo a fare davvero qualcosa di concreto, mentre spesso chi critica parla e basta".