Si è inaugurata il 1 aprile la mostra sulla Grande Guerra

Alla mostra sulla Grande Guerra i pannelli di Aristide Sartorio

Segnaliamo, per il ragguardevole interesse storico artistico, una mostra sulla Grande Guerra che rimarrà aperta sino al 23 agosto a Milano alle Gallerie d'Italia in Piazza della Scala.

Visitarla in tempi di commemorazione della Grande Guerra torna utile, per comprendere come la pittura di fine secolo, in un'epoca di gravissima crisi economica e agli albori dell'era industriale, abbia compiuto due scelte, da un canto si sia orientata, sia pure con la tecnica divisionista, verso temi di carattere sociale, rappresentando la lotta di classe e le spaventose differenze sociali, dall'altro attraverso il Decadentismo, abbia intrapreso la strada dell'onirico nutrendo nel suo seno i semi della fine e della morte. Realismo sociale, condito di divisionismo, e decandentismo, nel senso di una fuga verso il sogno, ma sustanziato di morte e del senso del declino.

Certamente entrando nella mostra, sita in uno dei più bei palazzi di tutta Milano, la Banca Commerciale Italiana, nel cui caveau sono conservati i più bei gioielli dell'Arte italiana, si rimane abbagliati dai grandi pannelli di Sartorio.

Sartorio è l'artista più appoggiato da D'Annunzio e nella mostra si possono ammirare niente meno che i pannelli giganteschi di quel 'Poema della vita umana' che nel 1909 la Biennale di Venezia gli commissionò .In questi quattro pannelli che forniscono una rappresentazione allegorica della Luce alternata alle Tenebre, della Vita che si avvicenda alla Morte, Sartorio esprime la sua filosofia di vita, questo ritenere che 'gli uomini siano fatti della sostanza stessa dei loro sogni, ed essi vengono qui rappresentati come dormienti, che stringono nelle mani i simboli delle proprie ambizioni'

Potenti e cariche di suggestioni le rappresentazioni della vita e delle Cariatidi. 'Ti attendon l'ore luminose e fosche' e in questa attesa vi è perlappunto lo sforzo sovrumano fatto per dare concretezza ai sogni.

Le Cariatidi, simbolo della fatica, vengono rappresentate con dei corpi di uomo colti di spalle che sostengono un macigno di pietra, sopra cui un altro corpo, questa volta di donna, sostiene ancora un altro macigno.

Un viaggio nell'Italia di fine Ottocento e negli anni della Grande Guerra

Ma nelle sale successive è possibile ammirare un dipinto incredibile di Sottocornola intitolato 'L'alba dell'operaio' del 1897, che con tecnica divisionista, in un'oscurità umida e confusa rappresenta sagome di uomini che si recano al lavoro contro il baluginio di un selciato di ciottoli. A seguire si possono ammirare le opere di Giacomo Balla come ad esempio Linee Forza, il polittico grandioso di Hyremy Hirschhl del 1912 'Sic Transit' o 'La benedizione dei morti del mare' dell'anarchico Viani.

L'appassionato può trovare persino una tela di Giacomo Balla dal titolo 'Dimostrazione interventista -verginità' del 1915 con una particolarità.

Ma il viaggio negli anni turbolenti della guerra che prepareranno la salita al potere del fascismo non finisce qui, nelle sale finali quadri che rappresentano la guerra vera e propria. Grazie ai curatori Fernando Mazzocca e Francesco Leone il viaggio attraverso la pittura meno nota dell'epoca ci consente di capire e di rivivere gli anni di quel travaglio e scorgere, nel pullulare delle differenti posizioni, quel barlume di luce, che pure sono la sostanza dei sogni degli uomini, parafrasando il grande pittore Giulio Aristide Sartorio.