Eravamo negli anni '80 quando Jason Voorhees, killer implacabile armato di machete (personaggio immaginario creato da Sean Cunningham e Victor Miller), terrorizzava e sterminava senza pietà gli incauti campeggiatori di Crystal Lake nei film della nota saga intitolata "Venerdì 13". Ebbene, dimenticate quel tipo di omicida grezzo e spartano. Il progresso tecnologico ha portato nel tempo radicali cambiamenti in tutti i campi della vita e, a quanto pare anche nella concezione e realizzazione delle pellicole horror.

L'ambientazione e la trama di Unfriended

Non esiste un titolo ufficiale in italiano per Unfriended, horror cybernetico di nuova generazione, letteralmente significa "non amichevole", dunque calza bene la traduzione "Ostile". Un gruppo di sei giovani amici (tra di essi figura Blaire, l'attrice Shelley Hennig, già protagonista del recente Ouija, horror del 2014) è solito ritrovarsi in multiconversazione su skype, noto software mondiale dedicato alla messaggistica e alle videochat istantanee. E' qui che i ragazzi riscontrano la presenza di un ospite non gradito, un utente che compare online e che non si riesce a bannare in alcun modo. I giovani provano a staccare la conversazione e a riavviarla da capo, ripetono l'operazione più volte ma il misterioso utente si ritrova sempre lì. Silenziosamente l'intruso crea scompiglio in rete, ad esempio posta foto tramite gli account dei ragazzi, utilizza l'account di un'amica defunta di Blaire, tale Laura Barns. Come è possibile tutto ciò? Inizialmente i giovani pensano che si tratti di un troll (trattasi di individui che provocano gli utenti per il gusto di osservare la loro reazione) ma pian piano sono costretti a ricredersi su tale errata convinzione a proprie spese. Per capirci di più e assicurarsi che l'intera vicenda non sia uno scherzo di cattivo gusto orchestrato ad arte da parte di uno di loro, i ragazzi alzano le mani dalle tastiere contemporaneamente ma qualcun'altro scrive comprovando che non si tratta di una burla.

Una vendetta consumata online

Il fastidioso ospite virtuale stuzzica i ragazzi in tutti i modi, "pesca" fra i loro scheletri nell'armadio (tradimenti e acredini varie) per angosciarli e metterli gli uni contro gli altri. Il gruppo iniziale di sei si riduce, Valery e Ken muoiono per primi forzati al suicidio dall'oscura presenza. Il cyberkiller induce i restanti quattro malcapitati a partecipare ad un perverso gioco al massacro, una sorta di roulette russa in videochat per estorcere loro confessioni: chi commette errori determina la morte di un altro. Viene spontaneo chiedersi: chi è che si accanisce con tanta brutale ferocia contro i ragazzi? E soprattutto, per quale ragione? Vecchi rancori? Torti subiti? C'è un solo modo per scoprirlo, andare a vedere il film al Cinema.