Il Burning Man festival (letteralmente “festa dell’uomo che brucia”, dal rito di incendiare un fantoccio di legno nella notte conclusiva del sabato) è un evento di arti sperimentali che dal 1991 si tiene ogni anno a Black Rock City, nel deserto del Nevada (Usa). In questa edizione, che si terrà dal 30 agosto al 7 settembre, una delle performance più attese dagli oltre 60mila visitatori previsti è l’installazione temporanea del tempio di Mazu, la popolarissima dea taiwanese del mare riconosciuta dal taoismo e dal buddhismo.

Il tempio

Il progetto è una collaborazione tra la Dream Community, organizzazione interculturale di artisti con base a New Tapei (Taiwan), e il Dipartimento di arti pubbliche di Black Rock City sotto il coordinamento del visionario project manager Nathan Parker; un anno di lavoro per una settimana di vita: il tempio verrà infatti bruciato (insieme alle altre installazioni) durante la notte di venerdì perché, secondo la filosofia del festival, niente è permanente.

Dalla struttura principale, larga più di 15 metri, emergeranno due “isole” presso le quali sarà offerto ristoro ai visitatori che lungo il cammino potranno consultare i cosiddetti blocchi di luna o Jiaobei, strumenti di legno di origine cinese usati per la predizione del futuro. Al centro sorgerà la statua della dea circondata dalla spuma del mare e il tutto sarà illuminato da lanterne del diametro di 45 metri; inoltre, saranno installati 8 dragoni d’acciaio che “sputano” fuochi d’artificio e sull’intero edificio un gioco di luci interattivo simulerà i petali del fiore di loto.

La dea del mare

Mazu, dea madre ancestrale protettrice dei viaggiatori, è la più popolare divinità taiwanese e delle zone costiere della Cina.

Il suo culto è originario della provincia del Fujian, prospicente Taiwan, e la sua adozione nell’isola risale al 1000 dC. Il suo festival principale dura 9 giorni e si tiene a Taichung City; ogni anno richiama nella “mecca” del Pacifico milioni di fedeli e coinvolge centinaia di migliaia di pellegrini che portano la statua della dea lungo un percorso di 300 km.

Il suo background religioso è molto complesso: secondo la leggenda, Mazu sarebbe vissuta intorno alla fine del 900 dC e sarebbe morta a 28 anni divenendo una dea. Tra i suoi poteri, la capacità di trasformarsi, respingere il male e volare sopra le nuvole e il mare.

Arte e mistica

Il Burning Man festival vuole essere lʼepicentro di uno sperimento comunitario interculturale basato sui princìpi dellʼinclusione, della libertà, dellʼespressione, della partecipazione e della responsabilità civile.

Ogni edizione prevede la costruzione temporanea di un “tempio ufficiale”; si tratta di strutture architettoniche fortemente sperimentali ispirate non a una religione specifica ma a temi spirituali generali - ad esempio il tempio delle Stelle nel 2004, dei Sogni nel 2005, e ancora della Speranza, del Perdono, dei Fuochi, della Transizione. Nel 2012 lo “spazio sacro” è stato dedicato a Giunone perché il tema dell’edizione era la fertilità. Questʼanno il leit-motiv è particolarmente evocativo (Carnevale degli specchi) e tra le 90 opere previste ce ne sarà una dal titolo Axayacoatl (“maschera di serpente”), una effigie di rame traslucido alta 6 metri e larga 4 raffigurante la divinità azteca Quetzalcoatl (il “serpente piumato”) con uno schermo di led e giochi di luce interattivi; i partecipanti potranno salire la rampa di scale posta sulla sua lingua, entrare nella stanza costruita allʼinterno della testa e vivere lʼesperienza di “guardare il mondo attraverso i suoi occhi”.