Marcello Signore in esclusiva per Blasting News ci racconta il suo secondo romanzo 'Non sei fatto per me'. Lo YouTuber e scrittore napoletano, molto famoso sul web (ma non solo) di recente ha pubblicato il suo libro solo in formato ebook su Amazonma con la vasta possibilità di poterlo leggere attraverso qualsiasi tipo di dispositivo, dagli smartphone, ai tablet ed i Personal Computer. Nel ringraziarlo anticipatamente per l'intervista che ha voluto concedere alla nostra testata online, vi lasciamo a seguire la prima parte della nostra chiacchierata sul web.

D. Per quei (pochi) che ancora non ti conoscono, come ti descriveresti alla blogosfera?

R. Innanzitutto con un “CIAO”. Mi chiamo Marcello Signore e sono uno scrittore che fa video su YouTube, o un ragazzo che fa video su YouTube e scrive anche Libri. Devo ancora decide in che ordine.

D. Secondo me su internet c'è quasi un nuovo modo di scrivere, come se esistesse una grammatica 2.0, ovviamente, tralasciando le abbreviazioni e tutto quello che normalmente non si deve usare, tu come concepisci la scrittura in questo preciso momento storico?

R. Credo che ci sia una differenza sostanziale fra essere uno scrittore, ed essere un autore. A volte le cose coincidono, altre no. Tutti possono “pubblicare” un libro, uscire in libreria, questo non fa di loro degli scrittori.

In questo senso il 2.0 ha aiutato molte persone come me ad utilizzare dei linguaggi diversi, come i video e le immagini, per poter scrivere su una piattaforma sconfinata e raggiungere così migliaia di persone.

D. 'Non sei fatto per me' è un romanzo auto prodotto, presente in formato ebook tramite Amazon (da poter leggere assolutamente su tutte le piattaforme digitali, ricordiamolo che non fa mai male!).

Dopo 'Padre a tempo indeterminato' (il precedente romanzo), cosa è cambiato e perché? Marcello ha acquisito delle consapevolezze che prima non aveva oppure ha semplicemente maturato un percorso personale?

R. Se non fossi cambiato in questi ultimi due anni, ci sarebbe veramente da preoccuparsi! “Padre a tempo indeterminato” era il mio esperimento di romanzo, volevo sfidarmi perché io ero uno che si innamorava in fretta, e poi gettava la spugna, non avevo la costanza per scrivere un libro intero, dovevo imparare.

Quando ho scritto “Padre a tempo indeterminato” non ero felice. E ho usato quell’infelicità per scriverlo, così ho iniziato a pensare che per scrivere servisse quello, essere tormentati. Con “Non sei fatto per me” è stato diverso. La sfida è stata: devo imparare a scrivere anche quando sono felice. Quando sei felice non vuoi tornare dai tuoi personaggi ed immedesimarti nelle loro storie, vuoi startene per i fatti tuoi.

A breve la seconda parte dell'intervista a Marcello Signore.